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Bologna 2 agosto…strage senza autori?

Bologna 2 agosto…strage senza autori?

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BOLOGNA 2 AGOSTO……I GIORNI DELLA COLLERA. Recensione di Andrea Gentili
2 agosto 1980, 85 morti e 200 feriti alla stazione di Bologna a causa di un vile attentato i cui protagonisti, autori e mandanti non hanno ancora nome certo malgrado siano trascorsi ormai ben 24 anni.
Su questo episodio nefasto della vita della repubblica italiana, la cui colpa vorrebbe farsi ricadere sui Nuclei Armati Rivoluzionari, un gruppo di dissociati dal M.S.I. certamente colpevoli di una nutrita serie di efferati delitti, è incentrata la trama di questo film crudo, duro che intende evidenziare una brutta storia di commistione tra estremisti di destra, malavita romana, loggia massonica P2 e – purtroppo – servizi segreti deviati al fine di far rivivere le emozioni, le angosce, il terrore che si stava disseminando in Italia in quegli anni.
Una serie di azioni che non erano basate su logiche politiche ma che erano soltanto opera di un gruppo di giovani di estrema destra intenzionati a passare alla storia come rivoluzionari in lotta contro uno stato democratico ed antifascista, uno spontaneismo armato allucinante sul quale ora, anche dopo l’apertura di alcuni archivi segreti, non si riesce e forse non si riuscirà mai a fare completa luce.
Giorgio Molteni e Daniele Santamaria Maurizio, i registi, e Fernando Felli, lo sceneggiatore, dopo aver esaminato una innumerevole serie di atti giudiziari abbandonati in un anonimo magazzino, riescono in maniera forse criticabile ma certamente coraggiosa, a far rivivere tutta una serie di nefasti episodi culminati con la strage di Bologna del 2 agosto 1980, episodi attraverso la narrazione dei quali non intendono giungere alla verità riuscendo però certamente a far diventare storia tutto quel periodo di terrore che ebbe ad invadere l’Italia in quegli anni: i giovani di oggi non debbono dimenticare né debbono consentire che tutto venga sepolto sotto una coltre di complice silenzio fatto di depistaggi, di ricatti, di morti perché, malgrado tutto, viviamo ancora in uno Stato “ democratico “ che però non riesce a colpire coloro che, per salvaguardare il proprio potere, hanno costretto il nostro martoriato Paese a pagare un pesante tributo fatto di sangue e di dolore.
Particolare attenzione il film pone su un uomo di giustizia profondamente umano ed altamente professionale che per anni ha tentato di comporre i tasselli di un puzzle impazzito, che ha dovuto agire da solo e con coraggio perché abbandonato e lasciato solo proprio da chi avrebbe invece dovuto assecondarlo nelle sue indagini, indagini che per un malinteso senso della “ ragion di stato “ non ha poi potuto portare a compimento.
Ma la riflessione più profonda che viene fatto di evidenziare dopo la visione di questo film documentario è proprio quella che oggi dovrebbe insegnarci a ragionare e ad indurci a far si che quanto accaduto allora non abbia più a ripetersi; ci riusciremo mai? Riusciremo mai ad eliminare il segreto di Stato?
Il film, curato da Virginio Moro per Telecomp Placet, che vede come interpreti Marika Frassino, Giuseppe maggio, Lorenzo de Angelis, Roberto Calabrese e Tatiana Luter e che si giova della straordinaria partecipazione di Martina Colombari, Luca Biagini, Lorenzo Flaherty ed Enrico Mutti sarà sugli schermi dal 29 maggio p.v.; durata 98’.

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