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Un ragazzo d’oro di Pupi Avati. D’oro è anche Scamarcio

Un ragazzo d’oro di Pupi Avati. D’oro è anche Scamarcio

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“QUEL RAGAZZO D’ORO DI RICCARDO SCAMARCIO”  nel film di Pupi Avati. Recensione di Andrea Gentili.

In anteprima per la stampa è stato presentato,    16 settembre 2014,   alla Casa del Cinema di Roma il film di Pupi Avati “ Un Ragazzo d’oro “, che vede protagonista un superlativo Scamarcio nella parte, purtroppo attualissima,  di un figlio in contrasto con un padre che nella sua vita lo ha sempre trascurato e tenuto a distanza.

Problema attualissimo ma per certi versi diverso da tanti altri consimili perché Davide Bias ( Riccardo Scamarcio ), un creativo pubblicitario in carriera ma con poche soddisfazioni, malato di persecuzionismo al punto di contare materialmente i passi di ogni suo movimento e pilloledipendente, riesce a modificare le sue impressioni negative sul proprio genitore grazie ad una serie di circostanze che riescono a modificare il suo primitivo punto di vista, spingendolo addirittura a “ sostituirsi “ al padre improvvisamente deceduto nella redazione di un fantomatico libro autobiografico.

Lo svolgimento della vicenda è tale che il figlio troverà si la sua riconciliazione con la figura paterna, ma le sue inquietudini cerebrali e materiali resteranno per sempre nella sua mente al punto di richiudersi, malgrado i tentativi della fidanzata e della mamma, in una casa di cura per malati mentali.

Film che esalta il rapporto mancato di un figlio con un padre che non merita le delicatezze  delle quali Davide Bias lo onora dopo essere penetrato nel suo archivio inaccessibile in cui quale nascondeva segreti di ogni genere, comprese le traccie di  un’ amante ( Ludovica, interpretata da una splendida Sharon Stone ) in cerca di notizie su un libro che il morto stava forse scrivendo malgrado godesse negativa fama di autore; David scopre così che il padre non era quello che lasciava intendere agli occhi del pubblico, ma era un fallito anche con la pretesa di imporre al figlio la sua deformata visione delle cose del mondo.

Quando, dopo il funerale del padre, la presunta amante lo contatta  per entrare in possesso del testo di un libro che David stesso non riesce a reperire nelle segrete carte del padre e dopo aver assistito alla ridicola proiezione di un film il cui soggetto proprio dal padre è stato scritto, scatta in lui il desiderio di difendere e di riformare la figura del genitore;  lascia così intendere a Ludovica di aver ritrovato il libro ma – in effetti – è lui stesso che affermandosi anche come scrittore, lo scrive e lo consegna a Ludovica che lo pubblicizza, vincendo i più prestigiosi premi letterari.

Vari personaggi ruotano intorno a Davide Bias: una umanissima  figura di madre interpretata da una sempre bella e convincente Giovanna Ralli, una impegnata ma non del tutto completa Cristiana Capotondi nella parte di Silvia la volenterosa fidanzata di Davide che, però, lo abbandona per sposare un suo vecchio amore e che riemerge quando il povero Davide, ormai impazzito, sceglie definitivamente la strada della vita in casa di cura, quasi ad allontanarsi da un mondo che non merita né suo padre né tanto meno lui stesso e, da ultimo, emerge la figura di Ludovica ( Sharon Stone ) che con il suo enigmatico ed ambiguo atteggiamento determina il capovolgimento delle considerazioni di David sulla figura del padre.

Nel film compare anche una inconsistente e forse inopportuna Valeria Marini, non  meritevole di critica e/o di considerazioni perché impegnata in un ruolo assolutamente di secondaria importanza.

Il film, distribuito da 01 Distribution Comunicazione, sarà nelle sale a partire dal 18 settembre prossimo.

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