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Il Sistema Farmaceutico in Italia: rapporto 2015

Il Sistema Farmaceutico in Italia: rapporto 2015

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RAPPORTO SULLE BIOTECNOLOGIE NEL SETTORE FARMACEUTICO IN ITALIA di ANDREA GENTILI
15 luglio 2015 – Villa Caffarelli al Campidoglio ha ospitato oggi la quarta edizione del “ Rapporto sulle Biotecnologie del Settore Farmaceutico in Italia “, quella relativa all’anno 2015.
Il Dott. Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria, ha introdotto la discussione nel corso della quale è stata evidenziato l’enorme progresso ottenuto nel campo della ricerca biotecnologica legata al farmaco e lo stretto rapporto tra farmaceutica e biotech che assume valenza di reciproco stimolo per il raggiungimento di ambiziosi traguardi nel settore della medicina in generale, settore che è ormai veramente “ intriso “ di biotech, con 530 milioni di euro investiti dalle imprese del farmaco.
Lo stesso Presidente di Farmindustria ha evidenziato che la ricerca biotecnologica si svolge sempre più in Italia acquisendo traguardi fino a pochi anni orsono insperati ( vedi ad esempio il vaccino contro il temutissimo ebola ) e che la Comunità Europea ha autorizzato finalmente, per l’Italia, l’utilizzo di cellule staminali per curare alcune delle più gravi patologie che opprimono il genere umano, dal tumore del colon alla sclerosi multipla, dal mieloma multiplo alla sindrome miastenica di Lambert-Eaton e, comunque di tutte le malattie rare; due farmaci su dieci, oggi, sono di origine biotecnologica e si stima che gli utili, per le 199 aziende bio italiane, siano cresciuti del 200% concretizzando un fatturato di oltre 7.000 milioni di euro che consente una occupazione, nel settore, di ben 4.000 ricercatori.
Sempre secondo la relazione introduttiva del Dott. Scaccabarozzi centoquarantacinque medicinali, 303 progetti in corso di ricerca sono i numeri delle diverse fasi di ricerca e sviluppo; Lombardia, Lazio, Toscana, Piemonte ed Emilia Romagna sono le regioni “ virtuose “ italiane nelle quali sono posizionate le imprese del farmaco bio e che contribuiscono in tal senso anche allo sviluppo scientifico ed economico dei relativi territori.
Il Dott. Eugenio Aringhieri, Presidente del Gruppo Biotecnologie di Farmindustria ha evidenziato che al momento attuale il futuro della ricerca è biotech ed il Dott. Sergio Pecorelli, Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, con arguzia e molta competenza nel settore, ha portato all’attenzione del numeroso pubblico intervenuto il disinteresse della politica alle necessità ed alle prospettive di sviluppo sociale, economico e sanitario che una maggiore attenzione al settore potrebbe concretizzare ottenendo risultati straordinari non soltanto sul piano sanitario ma anche dal punto di vista dello sviluppo sociale con la possibilità di creare numerosi posti di lavoro; secondo il Dott. Pecorelli è però fondamentale che la biotecnologia debba rispondere alle esigenze della scienza e non a quelle del mercato.
Da ultimo,il Dott. Mauro Giacca, Direttore dell’International Center for Genetic Engineering and Biotehnology nel ricordare all’assise che il primo farmaco di origine bio è stata l’ormai arcinota insulina, è entrato nel merito delle questioni inerenti alle modalità della ricerca in atto, rilevando che in Italia non si è ancora formata quella professionalità necessaria a trasferire la ricerca alle applicazioni pratiche e che i vari campi di ricerca non sono ancora tra di loro efficacemente collegati in maniera tale da fare “ rete “ per portare a reciproca conoscenza i risultati e per indirizzare anche la classe politica verso una uniformità di atteggiamenti atteso che nelle varie regioni d’Italia vigono ancora diversi atteggiamenti legislativi; certamente la reciproca collaborazione porterebbe ad un più efficace dialogo con conseguenze utili all’intero paese ed a tutta la comunità internazionale.
Dal dibattito è emerso che l’industria biotech, a livello mondiale, è in continua espansione con utili netti che vanno, per lo scorso 2014, oltre il 231% di incremento e con una base di investimenti aumentata del 20%, risultati questi che esaminati a livello globale costituiscono veri e propri record, con positive performances che hanno portato il mercato a capitalizzare più di un trilione di dollari.
L’esame dei dati riportati porta a concludere che l’aumento del reddito netto aggregato nel 2014 è stato trainato dagli importanti risultati di vendita dei nuovi prodotti generati dalla ricerca biotecnologica, con l’approvazione ( negli USA ) di ben 41 nuovi prodotti nel 2014.

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