Dalla Città del Vaticano a Castel Gandolfo con il treno dei Papi
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11 settembre 2015 – Sono le 10,30 di una bella mattinata di settembre quando, preceduto da sbuffi di vapore che salgono al cielo come nuvole di un immenso temporale, il fischio di inizio del capo stazione di Roma Vaticano da il via ad un viaggio che porta indietro nel tempo circa duecento giornalisti: il treno storico sul quale hanno viaggiato Papa Giovanni Ventitreesimo e Papa Wojityla si stacca dalla banchina ferroviaria all’interno della Città del Vaticano per raggiungere, con un percorso di poco più di un’ora, Castel Gandolfo dove hanno sede il Palazzo Apostolico e la celeberrima Villa Barberini che l’attuale Pontefice ha voluto fossero aperti al godimento del pubblico.
Un viaggio con un treno di carrozze anni trenta trainato da una affascinante e sbuffante locomotiva a vapore in compagnia del Prof. Antonio Paolucci, attuale Direttore dei Musei Vaticani, dell’Amministratore Delegato del gruppo FS Michele Mario Elia e del Dott. Osvaldo Gianoli Direttore delle Ville Pontificie, tutti raggianti per l’accordo firmato tra la Santa Sede e le ferrovie italiane per far si che, specialmente in occasione del prossimo Giubileo, chiunque possa godere, ogni sabato, dei panorami e delle bellezze, al costo di 40 euro visita compresa, delle bellezze straordinarie delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo nonché dei Giardini all’interno del Vaticano e dei Musei vaticani ( ma con treni moderni però, non con quello a vapore del viaggio inaugurale ).
Poco più di un ora di viaggio per arrivare a Castel Gandolfo dove ci attende una navetta per mezzo della quale si arriva sulla bella piazza del Comune laziale sede del Palazzo Apostolico nel quale viene oggi inaugurata una straordinaria galleria, quella dei “ Ritratti dei Pontefici “
che custodisce una cinquantina di tele raffiguranti tutti i Papi che si sono succeduti sul soglio di Pietro dal 1500 ad oggi e cioè da Papa Giulio II, colui che dette inizio alle tante raccolte che generarono poi i Musei Vaticani, a Papa Francesco: una galleria che consente di esaminare molto più attentamente la storia del papato anche attraverso oggetti personali appartenuti ai vari pontefici o lo studio di divise storiche della Corte Laica Pontificia e dei corpi armati vaticani, cimeli preziosi quali flabelli ( ventagli ) ed un originalissimo faldistorio ( sedia da campo ).
Il treno storico che ha inaugurato il nuovo corso delle visite all’interno delle sedi apostoliche ha viaggiato, per poco meno di un chilometro, all’interno dello Stato del Vaticano partendo dalla stazione situata vicino al palazzo del Governatorato, una stazione che è stata riattivata per la prima volta da quando vennero sottoscritti i Patti Lateranensi e che è la sola di una ferrovia unica al mondo: è la più corta che si conosca e si interseca con la rete ferroviaria italiana all’altezza della Stazione di Roma San Pietro; dopo una “ galoppata “ che ha costeggiato l’area Sud Est della Capitale si giunge in vista del fantastico lago di Albano sul quale si affacciano i due palazzi pontifici: vedute da capogiro, giardini paradisiaci e curatissimi, coltivazioni di verdura e di frutta, allevamenti di animali al servizio della mensa papale, resti archeologici della villa dell’Imperatore Domiziano che coronano la splendida Villa Barberini, la celeberrima residenza estiva dei Papi.
Insomma, un invitante approccio per il pubblico che potrà da ora in poi, attraverso questo accordo tra Santa Sede e Gruppo FS Italiane, avere accesso al Palazzo Apostolico da sempre riservato al Papa ed ai suoi più stretti collaboratori: un’altra delle originali e coraggiose iniziative di Papa Francesco.
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