ARTE ANTEPRIME FILM CINE&TURISMO CINEMA INTERVISTE LIBERAMENTE LIBRI LO SAPEVATE CHE... MODA E TENDENZE MUSICA NEWS RECENSIONI FILM RECENSIONI SR E JR RUBRICHE TEATRO TV
Caricamento in corso

Si è chiusa la 72esima Mostra Internazionale del cinema di Venezia, Italia delusa

Si è chiusa la 72esima Mostra Internazionale del cinema di Venezia, Italia delusa

Condividi questo articolo:

profumo_GEC1609

Valeria Golino, Coppa Volpi 2015 (ph Gianni Cesariello)

I Leoni d’Oro e d’argento della 72esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, i due premi più importanti destinati al miglior film e alla miglior regia,  sono andati al venezuelano Desde Allà , di Lorenzo Vigas, e all’argentino El Clan , di Pablo Trapero. La giuria internazionale, presieduta dal regista messicano Alfonso Cuaròn, ha scelto quindi di premiare due film stranieri, lasciando a bocca asciutta l’Italia che aveva in concorso ben 4 titoli. Un pò di soddisfazione è comunque arrivata dalla Coppa Volpi alla migliore attrice, vinta da Valeria Golino per la sua interpretazione in Per Amor vostro.

Grande delusione dunque per il nostro Paese, grande sconfitto, come già immeritatamente era accaduto la scorsa primavera a Cannes: qualche recriminazione è anche giustificata, per quanto la scarsa incisività nazionale in giuria (presente solo il regista Francesco Nunzi) andasse tenuta presente. Si può dire che questa è stata un’edizione “incerta”: la giuria non ha saputo compiere una netta distinzione tra il cinema d’autore e quello di cassetta, arrivando a premiare opere che non soddisfano pienamente né i fautori del primo, né quelli del secondo. Non deve quindi sorprendere il mancato riconoscimento a film come Behemoth , di Zhao Liang, o Marguerite , di Xavier Giannoli. Quello che l’Italia può comunque apprezzare è il fatto che almeno tre dei quattro film in concorso dimostrano una rinnovata vitalità, la capacità di utilizzare cast internazionali e la voglia di esplorare nuove strade. Tuttavia bisognerà riflettere sulla mancata premiazione in due occasioni così ravvicinate: non può essere solo questione di giurati o di eccellenze attoriali o registiche, è forse che in qualche modo il cinema nostrano vive un’inarrestabile decadenza che lo rende sempre meno protagonista.

Commento all'articolo