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Giulietta Masina, “l’Oscar di Fellini” a Storie di Cinema su Iris

Giulietta Masina, “l’Oscar di Fellini” a Storie di Cinema su Iris

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Giulietta Masina

Giulietta Masina e Federico Fellini

Giulietta Masina è la protagonista del primo appuntamento con “Storie di Cinema”, il settimanale a cura di Tatti Sanguineti, in onda su “Iris” dal 13 ottobre, ogni martedì, in seconda serata. «Di Federico Fellini si sa tutto, di Giulietta Masina si sa ben poco e poco si è scritto: è il personaggio più dimenticato del cinema italiano», spiega Sanguineti. «Sono lontani i tempi in cui si parlava di lei come un’erede di Charlie Chaplin di cui ereditava la bombetta, il famosissimo chapeaun-melon». Tra gli omaggi dedicati a Giulietta Masina, ricordiamo anche la mostra al Teatro dei Dioscuri, in cui fu presentato il libro “Giulietta, l’Oscar di Fellini”, alla presenza  Francesca Fabbri Fellini, Pupi Avati e molti altri ospiti che ne hanno raccontato la vita attraverso i propri ricordi personali.
Ed è Gianfranco Angelucci – vicinissimo a Fellini e Masina sin dal 1970 – ad offrire un ricordo, una testimonianza, che è anche una ricostruzione e un’indagine, sull’attrice e moglie di uno dei più grandi registi di tutti i tempi.
«Angelucci – racconta Sanguineti – era uno studente in storia dell’arte, quando incontra il regista all’Hotel Plaza. Fellini inizia a farlo lavorare con sé, con compiti che oscillano fra il privato e il segretissimo, con ruoli che gli permetteranno di seguire anche la lavorazione, lo sviluppo e la stampa di “Amarcord”». Le rivelazioni sulla vita privata e professionale di Giulietta Masina saranno molte.
A partire dalle sue origini («all’età di tre anni la bambina, illegittima, fu trapiantata a Roma da una zia materna, vedova, ricchissima, giovanissima e senza figli»), proseguendo con il sequel mai realizzato de “I vitelloni” («la Masina, che rischiava di perdere il film della sua vita, la favola senza tempo de “La strada”, convince Franco Interlenghi a chiedere un cachet talmente alto da far saltare il progetto»), sino ad un’inconfessabile liaison («Fellini, impegnato ne “La dolce vita”, incoraggiò la relazione segreta della moglie con il marito di Valentina Cortese, l’attore americano Dick Basehart, il funambolo de “La strada”»).
«Giulietta Masina – chiosa il critico savonese – non era affatto o soltanto la ragazza che faceva le lasagne e che rimpannucciava un disegnatore solitario, smilzo, affamato. E la sua vita – conclude Sanguineti – assomigliava alla storia di Gelsomina molto, ma molto di più di quanto sapessimo o potessimo immaginare»

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