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“Vacanze Romane” al Teatro Sistina atmosfere anni ’50

“Vacanze Romane” al Teatro Sistina atmosfere anni ’50

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Vacanze Romane

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VACANZE ROMANE, SERENA AUTIERI E PAOLO CONTICINI AL TEATRO SISTINA
Anno 1953, costo 1.500.000 dollari di allora: queste le caratteristiche salienti del film che William Wyler diresse per la Paramount con Audrey Hepburn e Cary Grant per protagonisti, due attori – lei agli esordi e lui già famoso – che resero famosa la pellicola e la motoretta degli anni del dopoguerra italiano, la Vespa.
Anno 2015: Serena Autieri e Paolo Conticini, con la regia di Luigi Russo riportano sul palcoscenico del Teatro Sistina la pellicola sotto forma di music hall ambientato, come fu per la pellicola, per le vie di Roma, una Roma allora ancora molto semplice e per certi versi romantica, ancora attraente per chi, come la principessa Anna che in viaggio di natura diplomatica da un non nominato paese viene incantata dai vicoli, dalle canzoni, dai romani e soprattutto da un giornalista americano che incontra per caso dopo essersi addormentata, stanca, su una panchina. Le vicissitudini e la storia sono assai note e vi rimandiamo allo spettacolo, che è assolutamente da consigliare perché iIl lavoro di Luigi Russo si giova delle belle musiche originali che Armando Trovajoli compose con un occhio a quelle di Cole Porter utilizzate nella colonna sonora dell’omonimo film, ed è ora, come dicevamo, tradotto in forma di music hall, con belle ed originali scenografie opera del Premio Oscar Gianni Quaranta, con le coreografie di Bill Goodson e gli splendidi e coloratissimi costumi di Silvia Frattolillo; Jaja Fiastri cura l’adattamento del libretto ed i testi delle canzoni la cui versione italiana è opera di Vincenzo Incenzo; sul tutto aleggia lo spirito artistico di Pietro Garinei che del Teatro Sistina è anima e vita duratura.

 Vacanze Romane

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Questo music hall si presenta come un lavoro impegnativo, della durata di due ore e venti minuti spalmati in due tempi, ed i due protagonisti hanno affrontato la “ prima “ con visibile emozione che li ha un tantino limitati nelle espressioni e, soprattutto, nei movimenti, lenti, con un Conticini apparso in poca sintonia con le musiche e con la Autieri che dovrebbe affinare la sua pur impegnativa partecipazione che, seppur pregevole, al momento sembra imbrigliata in una recitazione lenta che la regia dovrebbe, per quanto inerente ad entrambi i protagonisti, rendere più agile e conforme alle simpaticissime interpretazioni degli altri personaggi che fanno da splendida corona allo spettacolo: bravissima Fioretta Mari nei panni della contessa Vereberg alla quale la principessa Anna, a lei affidata in qualità di dama di compagnia, riesce a sfuggire dando vita a tutta la vicenda; bravissima e sprizzante di simpatia Laura Di Mauro nei panni di Francesca e romanissimi Gianluca Bessi e Fabrizio Giannini co-protagonisti in uno spettacolo nuovo nelle espressioni artistiche ma comunque aderente al testo originale che indicava in Roma la sede di tanti sogni umani che, purtroppo, non coincidono quasi mai con la realtà.

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