“Lupin III”, l’intervista esclusiva al “padre” di Lupin III su Italia 1
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Dal “padre” della serie animata “Lupin III”,Monkey Punch : “ho scelto di creare un personaggio brutto con la faccia da scimmia, altrimenti i lettori non l’avrebbero preso in simpatia…Ho scelto Lupin per i manga per adulti, ho dovuto insistere con gli editori, mi piaceva raccontare gli inseguimenti tra Lupin e Zenigata inserendo elementi alla 007 oltre ad elementi erotici. La sfida per Lupin è rubare qualcosa a prescindere dal suo valore. Cosa c’è di italiano in Lupin III? A parte i peli, mi sono ispirato a un film italiano. La nascita dei personaggi è abbastanza casuale, non ho mai pensato a elementi sociologici”. Queste sono solo alcune anticipazioni dell’intervista esclusiva a Monkey Punch, che andrà in onda domenica 29 novembre su Italia 1, un’intervista che rivela la nascita dei protagonisti della serie Lupin II e in particolare sulla nascita di Fujiko, che non è, come erroneamente riportato da alcuni, dovuto al suo seno grande…Dopo 30 anni “Lupin III” è tornato su Italia 1 con enorme successo di pubblico, con il ciclo “L’avventura Italiana” ambientato nel Bel Paese e a San Marino. Italia 1 ha perciò deciso di regalare ai molti fans del cartoon-cult lo Speciale “Lupin III-L’Avventura Italiana” , che cede la parola, in esclusiva mondiale, a Monkey Punch, ideatore del mitico Lupin venerato da orde di seguaci da decenni.
Nel corso dell’intervista realizzata da Luca Martera, che ha incontrato Punch a Tokyo, il fumettista racconta aneddoti e curiosità mai rivelati. “Lupin ha la faccia di una scimmia – rivela Punch nel corso dello speciale di Italia 1 – mi hanno influenzato i comics americani tipo ‘MAD’. E’ una commistione con i manga. All’inizio mi diedero 3 mesi di prova, se non avevo successo dovevo cambiare personaggio e disegnare altro. Non c’è nulla di sociologico nel cartoon, non è Robin Hood. Semmai c’è molto di Godard e del cinema che amavo all’epoca, come ‘I magnifici 7’ e ‘2 sporche carogne’…”.
Lo speciale viaggia anche per le strade di Tokyo, tra i bar a tema dedicati a Lupin, oltre che nelle case dei molti collezionisti da primato italiani, dando poi voce ai doppiatori, agli sceneggiatori giapponesi, i quali chiosano che “Lupin è molto simile agli italiani: gli piacciono le donne e fa come gli pare”.
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