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“Macbeth” di Justin Kurzel, spettacolare anche se il “fato” non domina. Recensione

“Macbeth” di Justin Kurzel, spettacolare anche se il “fato” non domina. Recensione

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MACBETH di Justin Kurzel. Recensione
Un Macbeth condottiero valoroso che ricorda facilmente il Leonida di “Trecento”, la prima parte del film ci mostra una battaglia violentissima, ma anche dei magnifici paesaggi selvaggi che saranno la costante del film quasi a ricordarci le lande sconfinate e selvagge di Braveheart. Va detto che il regista cerca di essere molto fedele al testo senza troppe interpretazioni, ma questo può non essere un valore quando alcuni punti fermi come l’avanzamento della foresta con gli alberi tagliati portati dai soldati durante l’assedio o la mancata decapitazione a opera di MacDuff che è nella stessa profezia, sembrano togliere spettacolarità a un film che sembra votato all’effetto scenico. Non si capisce perchè il regista voglia perdersi la spettacolare grandezza del finale che nel Macbeth di Polanski è il momento più emozionante. Sicuramente il confronto con la sospensione poetica e surreale di Kurosawa nel “Trono di sangue” è impari. Sembra un racconto dove il male che coinvolge la coppia assassina sia qualche cosa di inevitabile, dove il dubbio sfiora minimamente la coppia e dove tutto trova senso solo nell’autocommiserazione, mentre la storia viaggia in maniera meccanica verso il suo inevitabile epilogo. Belle le riprese dei pasaggi ma anche quelle degli interni preziosi e mastodontici da incoronazione elisabettiana, mentre parliamo di un medioevo quanto mai rude e rustico in tutto. Non parliamo poi del paragone con Orson Welles e delle mille sfumature della sua interpretazione, Fasbender ha sicuramente il fisic du role, ma sembra troppo rigido, prevedibile, giustamente compensato con il suo innato carisma. La Marion Cotillard è anche essa vittima di una ingessatura dei personaggi, troppo fredda e inespressiva. Nell’insieme la recitazione è sì shakespeariana nella forma, drammatica si, ma manca quella sospensione magica e poetica del racconto, dove il fato è il vero protagonista. Immagini incisive, ottima fotografia, musica molto meno e rcitazione sufficente ma non emozionante.

Il MACBETH di Justin Kurzel arriva nelle sale italiane il prossimo 5 gennaio.

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