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“La Corrispondenza” (2016) di Giuseppe Tornatore – introduzione di Andrea Giostra.

“La Corrispondenza” (2016) di Giuseppe Tornatore – introduzione di Andrea Giostra.

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INTRODUZIONE:

La Corrispondenza_04Domenica scorsa – 24 gennaio 2016 – ho visto il nuovo Film di Giuseppe Tornatore,La Corrispondenza”, ma ancora oggi non ho avuto la voglia, e forse neanche il tempo, per scrivere la mia Recensione, malgrado le diverse “pressioni” che ricevo per scriverla e pubblicarla: chiaramente sono le pressioni dei miei lettori, dei miei amici, e della mia Redazione de “ilprofumodelladolcevita.com”.

Il nuovo Film di Tornatore è certamente un Film che lascia allo spettatore qualcosa dentro di forte ed incisivo quando scorrono i titoli di coda; ma è qualcosa di amorfo e conturbante! Indubbiamente lo spettatore, che segue il film con attenzione e immedesimazione, direi quasi con “identificazione proiettiva” ed “empatia” con i due attori protagonisti della storia, si ritrova inquietantemente in una dimensione metamorfica!

Alla fine della proiezione, uscendo dalla Sala cinematografica dove ho visto il film, i commenti spontanei degli spettatori che insieme a me avevano visto il film, persone a me sconosciute ovviamente, le ho sentite ripetere, quasi a tutti, la stessa frase: “ma che vuole dire Tornatore con questo film?”. Ebbene! E’ una domanda che mi sono posto anch’io e alla quale, nella Recensione che scriverò, cercherò di dare la mia risposta, perché sarà – come sempre in questi casi e com’è normale che sia – una interpretazione estremamente soggettiva del Film di Tornatore: d’altra parte non potrebbe essere altrimenti!

Quello che posso aggiungere, per concludere questa breve introduzione, è che la sceneggiatura è scritta con estrema intelligenza e ingegnosità e che il Film è molto ben costruito. Una delle frasi che mi ha colpito molto è quella che Olga Kurylenko, la bellissima protagonista, dice al suo “amante-virtuale-reale-mediatico” Jeremy Irons, sempre più affascinante e sempre più bravo, quando questi le dice “Tu sei una Galassia piena di bellissime stelle!”; Olga gli risponde senza esitazione: “Anche tu sei una galassia di cui però mi mancano moltissime stelle!”.

In fondo la metafora regge molto bene: noi umani siamo come le galassie, pieni di “stelle” interiori che sono i nostri vissuti: gioie e dolori, amori e lutti, angosce e spruzzi di felicità. Le “stelle della nostra galassia” sono sconosciute anche a noi stessi, forse non le capiremo mai. Siamo destinati a conoscerne solo alcune, e neanche così bene, attraverso le emozioni e gli agiti quotidiani della vita che avremo vissuto! E questo può essere l’incipit della mia Recensione, ma che necessita di un altro fondamentale elemento: rivedere, o vedere per chi non l’avesse ancora fatto, lo scorso Film di Giuseppe Tornatore, “La migliore offerta” del 2012, perché, a mio avviso, ci sono diversi elementi e diversi contenuti, che mettono in correlazione logica, narrativa, concettuale e cinematografica i due film. Penso che non è concettualmente corretto vedere questo Film senza aver prima visto “La migliore offerta”. Il motivo è semplice! Ci sono dei temi importanti, ed estremamente moderni ed attuali – e qui certamente Tornatore ci azzecca parecchio! – che ricorrono con efficacia in entrambi i Film e che adesso voglio scrivere qui, d’impeto, senza pensare, come se fosse un’associazione libera, senza dare alcuna spiegazione o interpretazione; cosa che invece cercherò di fare nella mia Recensione che pubblicherò a breve sul Film “La Corrispondenza”.

La Corrispondenza_01Gli elementi e i contenuti che a mio avviso si ripetono anche questa volta, sono: passione amorosa geriatrica; amore morboso incomprensibile; legame viscerale tra un affascinante vecchio Professore e una giovane, bellissima e talentuosa allieva; ansiogena claustrofobia; narcisismo; egoismo; egocentrismo; angoscia; sensi di colpa che attraversano tutta la storia; ricerca ricorrente di una catarsi liberatoria; tentativi estremi e irrazionali di sfuggire alla morte vera; paura della solitudine; paranoia e ossessività; estremo tentativo di controllare e manipolare narcisisticamente ed egoisticamente, ad libitum, il destino e la vita della persona che si vuole possedere per sempre con estremo cinismo. Credo che per il momento basti!

A presto per la lettura della mia recensione!

A seguire troverete un P.S., che apparentemente non ha nulla a che vedere con l’introduzione che ho appena scritto, e la Recensione del Film “La migliore offerta” di Tornatore, che scrissi nel 2013 quando uscì il film.

Buona Domenica a tutti i lettori de “ilprofumodelladolcevita.com” e buona visione per chi oggi andrà al Cinema, qualunque Film andrà a vedere.

N.B.: L’introduzione di Andrea Giostra del Film “La Corrispondenza” (2016) di Giuseppe Tornatore, che avete appena letto, è la versione integrale di quella pubblicata da “La Repubblica” Palermo, PAG. XIII, di Domenica 21 febbraio 2016.

P.S. – Ieri sera (31 gennaio 2016) su Rai 1, nel programma notturno che conduce il bravo Gigi Marzullo, “Cinematografo”, ho visto che erano stati invitati, chi in Studio, chi attraverso il satellite, una decina di “Recensori-Professionisti”, e qualche “Professore”, che si “divertivano” – il termine non è casuale – a dare il loro giudizio sui film che lo stesso Marzullo proponeva loro di volta in volta, facendo vedere il trailer del Film e chiedendo immediatamente dopo di esprimere in poche battute il loro suggerimento agli ascoltatori: “Andare o non andare a vedere questo Film?”.

Se avete la possibilità, guardate qualche minuto di questa trasmissione sul sito di Rai 1 – http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/page/Page-0d4e4b9c-cde0-4826-927d-d2ad0c54c8aa.html – e ascoltate con attenzione le “critiche” dei “Recensori-Professionisti”, che si alternano per i vari Film proposti dal conduttore Marzullo; più che altro per Osservare con attenzione il modo e le parole usate da questi “Recensori-Professionisti” – che guarda caso fa rima con Inquisitori – più che altro per sorridere un po’ della loro prorompente e prepotente erudizione e saccenza cinematografica e cinefila al contempo, che ha lasciato me di stucco e, credo, lasci lo spettatore del programma senza alcuna possibilità di replica. Quello che ho visto ieri sera a me ha molto divertito! Spero che chi dei miei lettori lo vedrà, si divertirà nell’Osservare questi personaggi televisivi atteggiarsi a sapientoni insindacabili della cultura cinematografica italiana ed internazionale. Siamo in Italia e anche questo fa costume, e per fortuna, nella fattispecie, fa sorridere!

Buona Domenica e, per chi avrà la possibilità di vedere “Cinematografo” di ieri, buon divertimento!

RECENSIONE de “La migliore offerta” (2012) di Giuseppe Tornatore:

Locandina La migliore offerta 1Perché mai un anziano ricco e di successo uomo nevrotico ossessivo, Geoffrey Rush, dovrebbe innamorarsi di una bella e giovane donna nevrotica fobica, Sylvia Hoeks? Qual è l’elemento di originalità e di passionalità che attira morbosamente quest’uomo verso questa donna?

Geoffrey Rush, oltre ad essere un nevrotico fobico, è anche un misofobo, un soggetto che ha una paura patologica del contatto fisico con qualsiasi oggetto o persona per paura di essere contaminato ed infettato. E’ un maniaco dell’ordine, della pulizia, dell’igiene, della perfezione a modo suo. Le uniche cose che è concesso toccare alle sue mani spoglie dai suoi inseparabili guanti, dei quali possiede una ricca e lussuosa collezione riposta ordinatamente in una super-igienica-cabina-armadio, sono i bassorilievi d’olio delle donne dei dipinti della sua preziosissima collezione di grande esperto collezionista d’arte. E’ solo lì che Tornatore mostra le mani ig-nude di Geoffrey Rush, quando godono del contatto fisico con le forme dipinte di bellissime donne del passato della storia dell’arte e quando chiudono lentamente alla vista dello spettatore, come un sipario che lentamente cala sul palco che ha appena trasmesso virulente emozioni, la schiena bianca e delicata della giovane donna per la quale ha scoperto iracondo il suo cuore aritmiaco.

La donna è Sylvia Hoeks, esplosa in una cronica forma di nevrosi agorafobica dopo l’improvvisa morte accidentale del giovane fidanzato col quale aveva appena trascorso quello che descrive come un bellissimo viaggio di piacere. E’ l’angoscia che caratterizza la recita da clausura di Hoeks, rintanata in un segreto angolo dell’abbandonata villa di famiglia e improvvisamente desiderosa di spogliarsi di tutti i beni che s’è ritrovata a possedere dopo l’improvvisa scomparsa dei genitori.

Jim Sturgess ben recita la parte del giovane seduttore e conquistatore di donne belle e vere, geniale artigiano e grande talento nel riparare qualunque tipo di marchingegno meccanico ingrippato o danneggiato. Uno Sturgess che possiede saggezza e talento curativo dei dolori dell’anima e dei turbamenti provocati da passioni improvvise e travolgenti, incomprensibili e perturbanti all’inesperto e vulnerabile animo di un adesso goffo e fantozziano Rush.

La sceneggiatura ed il film non trasmettono alcun pathos. Eccessivamente cerebrale, costruito con eccessiva perizia scientifica, quasi bariccoso, dunque senz’anima. Quell’anima che Tornatore avrebbe voluto, invece, rappresentare fulgida e libera quando colpita dai sentimenti dirompenti dell’amore terreno. Ma è un’anima, quella del film, che non ha cuore pulsante. E’ un film artigianale, scollegato, artificiale, artificioso, dove non c’è arte vera perché in fondo non trasmette nulla, nessuna emozione. E poi, in fondo, quello che – il comunque sempre bravo – Tornatore ben confeziona allo spettatore è una “truffa”: come il film!

N.B.: la Recensione di Andrea Giostra del Film “La migliore offerta” (2012) di Giuseppe Tornatore, che avete appena letto, è la versione integrale di quella pubblicata da “La Repubblica” Palermo, PAG. XI, di Domenica 20 gennaio 2013.

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