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Speciale Nastro d’Argento a Gianfranco Rosi per “Fuocoamare”

Speciale Nastro d’Argento a Gianfranco Rosi per “Fuocoamare”

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Gianfranco Rosi Fuocoamare

Gianfranco Rosi Fuocoamare

Gianfranco Rosi presenta a Berlino il suo ultimo lavoro documentando la tragedia dei migranti, e non poteva essere altrimenti, la Berlinale è il Festival di Cinema più attento alla politica, ed è proprio dall’Italia, invece, che arriva l’annuncio di un premio prestigioso e sentito: il “Nastro d’Argento Speciale” motivato dalla capacità narrativa e dalla grande capacità di richiamare l’attenzione su una tragedia che si consuma da anni davanti a noi e nessuno può fingere di non vedere. Il Sindacato dei Giornalisti Cinematografici celebrerà il prossimo 25 febbraio, con una serata di premiazione il regista Leone d’Oro a Venezia, nel comunicato diffuso oggi dal SNGC si legge:  “Grande cinema, con un effetto di denuncia potente che richiama i Governi del mondo a responsabilità colpevoli e ormai indilazionabili”: con questa motivazione che sottolinea qualità artistica ma anche la straordinaria capacità di incidere nell’attualità di una vergognosa pagina internazionale, I Giornalisti Cinematografici Italiani hanno deciso di assegnare un Nastro d’Argento, nella sezione Documentari, a Gianfranco Rosi. E ancora: “Rosi è autore di un film – dice il Sngci- che rappresenta un caso due volte speciale: per l’alta qualità narrativa, non c’è dubbio, ma soprattutto per il modo in cui mette il cinema al servizio di una denuncia d’attualità, sul tema delle migrazioni, mai tanto determinata.
Con questo film, che affida la sua forza non solo narrativa alla rappresentazione più diretta della realtà, senza nessuna concessione retorica, Rosi riesce a mostrare agli spettatori, rendendoli partecipi di una tragedia mondiale, quello che l’occhio pigro del mondo continua a non vedere, lasciando all’Italia e ad un lembo di terra abitato da gente speciale come i lampedusani, la responsabilità di gestire il dramma di un Olocausto contemporaneo senza precedenti.
Il Nastro, che il regista riceve per la seconda volta dopo il premio andato a Sacro Gra, rappresenta

un invito in più ad andare a vedere il film per confrontarsi con un’opera, da dopodomani nelle sale, che ci consegna una pagina di grande cinema civile nel segno della solidarietà, oltre l’indifferenza che, sulla tragedia dei migranti, neanche il più militante giornalismo d’inchiesta è riuscito ancora a sconfiggere.

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