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Il cacciatore di donne (2013) di Scott Walker – Recensione di Andrea Giostra.

Il cacciatore di donne (2013) di Scott Walker – Recensione di Andrea Giostra.

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Questo film è dedicato a tutte le vittime. Conosciute e sconosciute”. E’ questa l’ultima frase dei titoli di coda che scorre lenta e fulminante lungo il grande schermo che leggono gli spettatori ancora catturati dalla superba narrazione appena terminata e ipnotizzati dall’orrore del succedersi lento e gelido delle foto di decine di giovani e belle donne cacciate come animali ed abbattute senza esitazione dalla sete di sangue dello psicopatico predatore seriale Robert Hansen, lasciato colpevolmente e vigliaccamente agire per decenni nel suo personale femminicidio dalla stupidità di poliziotti accecati dal machismo e dai vili pregiudizi di uomini delle istituzioni “vittime”, anche loro (?), della loro estrema mediocrità e della loro infinita ignoranza.

I due protagonisti della storia, Cage e Cusack, sono bravissimi. Ma il merito più grande va alla sceneggiatura ed alla regia del giovane neozelandese Scott Walker che con questo suo primo lungometraggio dimostra, senza riserva alcuna, di far parte dei grandi registi e dei grandissimi sceneggiatori del ventunesimo secolo hollywoodiano.

E’ veramente unico ed inconsueto, per gli artisti contemporanei della settima arte, come Scott Walker abbia costruito la sceneggiatura di questo film bellissimo e straordinariamente incisivo: ha incontrato ed ha parlato per ore ed ore con decine e decine di donne vittime di violenza sessuale, di abuso e di maltrattamento, alcune di loro rimaste miracolosamente vive ai violenti tentativi di omicidio che i loro uomini, o i loro partner sessuali occasionali, avevano tentato di compiere. Una di queste donne, scampata miracolosamente alla morte, è Cindy, la protagonista femminile del film.

Il film racconta, con un realismo marcato dalle riprese realizzate con telecamera a spalla, la sua agghiacciante storia, fatta di violenze e di abusi subìti sin da bambina quando ha perduto tutto: l’affetto per la sua famiglia e la fiducia negli uomini. Fiducia che Cindy ritrova in Scott, che nel film, in alcune scene, è anche Cage, l’investigatore, che ascolta con attenzione le sue parole e raccoglie con tenerezza le sue lacrime. Cage che, aiutato dalla sua tenacia e dal determinante aiuto di Cindy, cattura Robert Hansen, fino ad allora nascosto abilmente sotto gli occhi di tutta la sua comunità, e dietro la stupidità e la viltà di uomini delle istituzioni che avrebbero dovuto, invece, proteggere le loro donne e assicurare alla giustizia terrena un “démone” privo d’anima e privo di alcuna morale.

N.B. – Questa è la recensione integrale di Andrea Giostra del Film Il cacciatore di donne” (2013) di Scott Walker, di cui uno stralcio è stato pubblicato da “La Repubblica-Palermo”, alla pag. XV “Spettacoli, Cultura, Sport”, di Domenica 20 ottobre 2013.

Cove 2 Il Cacciagtore di donne