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“Julieta”: un inedito Pedro Almodovar. Recensione e nuove clip

“Julieta”: un inedito Pedro Almodovar. Recensione e nuove clip

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Julieta di Pedro ALmodovar

Julieta di Pedro ALmodovar

JULIETA di Pedro Almodovar. Recensione: Film sulla colpa che alla fine si rivela incolpevole, film asciutto, e per contrappasso melodrammatico, estraniato dalla cifra passionale pura che è sempre presente nei film di Pedro Almodovar, ma al contempo concentrato esclusivamente sul rapporto madre figlia, sentimenti portati, quelli si, a una declinazione astratta troppo elementare. Ispirato ai racconti di Alice Murno, “Julieta” è l’ennesima rivisitazione della figura femminile e alla sua crisi esistenziale dove le figure maschili sembrano solo comparse, quasi a conferma che il complesso edipico di Almodovar persiste, anche se volutamente nascosto. Simbolismo di immagini che puntellano ovunque il racconto stesso, la presenza stessa di colore rosso in ogni immagine sembra il vero filo conduttore del film, a discapito della storia che stenta a coinvolgere proprio perché troppo simbolizzata. La mancanza di azione filmica, ma anche psicologica dei personaggi finisce per stancare lo spettatore che si sente davanti a un racconto astratto, didascalico, poco convincente, riempito solo da un senso di colpa ingigantito da contingenze realisticamente forzate. Il regista ci dice che i suoi film vanno visti due volte per poterli apprezzare, questo è vero se li giudichiamo a livello estetico-simbolico nei suoi dettagli spesso significativi, ma per quanto riguarda la narrazione è sicuramente bastante una visione per capirli, perchè la parte triller è alquanto prevedibile. Il finale stesso è di un banale che non si perdona a un regista che si vanta di profondità psicologiche e culturali. Film adatto ai cultori del regista che saranno costretti a confermane la involuzione creativa, anche se il tema della colpa non è certo un tema banale, che però andrebbe declinato su piani più articolati rispetto la complessità della psiche umana che non vive solo di sentimenti e passioni e non necessariamente li declina in chiave barocca.

LA TRAMA: Julieta, una professoressa di cinquantacinque anni, cerca di spiegare, scrivendo, a sua figlia Antia tutto ciò che ha messo a tacere nel corso degli ultimi trent’anni, dal momento cioè del suo concepimento.
Al termine della scrittura non sa però dove inviare la sua confessione. Sua figlia l’ha lasciata appena diciottenne, e negli ultimi dodici anni Julieta non ha più avuto sue notizie. L’ha cercata con tutti i mezzi in suo potere, ma la ricerca conferma che Antia è ormai una perfetta sconosciuta. JULIETA parla del destino, dei sensi di colpa e del mistero insondabile che ci porta ad abbandonare i nostri cari, eliminandoli dalla nostra vita come se non avessero mai avuto importanza. E del dolore che questo brutale abbandono provoca alla vittima.

Di seguito due nuove clip: “Che sorpresa!” e “Non farmi ricatti” , al cinema dal 26 maggio