ARTE ANTEPRIME FILM CINE&TURISMO CINEMA INTERVISTE LIBERAMENTE LIBRI LO SAPEVATE CHE... MODA E TENDENZE MUSICA NEWS RECENSIONI FILM RECENSIONI SR E JR RUBRICHE TEATRO TV
Caricamento in corso

I TESORI DELL’ETNA A CONVEGNO

I TESORI DELL’ETNA A CONVEGNO

Condividi questo articolo:

GIOIELLI DELL'ETNACastello San Marco in quel di Calatabiano, ai piedi dell’Etna, un luogo in grado di custodire storia, natura e tradizione ma anche in grado di combinare il fascino del passato con l’avvenire agricolo della Sicilia intera e, in particolare, location d’eccezione di un interessantissimo Convegno su due particolari prodotti della Valle dell’Etna: la ciliegia ed il fico d’india.

E’ in questa atmosfera colma di speranza che il Dott. Salvatore Rapisarda, Presidente del Consorzio Euroagrumi e l’On. Salvino Barbagallo, Presidente del Consorzio di Tutela ciliegia dell’Etna Dop hanno riunito a convegno esperti e figure istituzionali del settore per tracciare una carta d’identità delle due Dop assegnate tanto alla ciliegia che nasce sotto il vulcano quanto al fico d’india e, particolarmente, per sensibilizzare il consumatore sulle proprietà, affascinanti, dei due prodotti che caratterizzano l’agricoltura della zona e che, se ben sfruttati, sarebbero in grado di contribuire sensibilmente allo sviluppo ed alla formazione economica dell’area interessata e non solo.

GIOIELLI DELL'ETNA3Le Dop assegnate ai due preziosi frutti della terra del vulcano rappresentano oggi i benefici che il vulcano stesso dona agli agricoltori della provincia di Catania, terra ricca di storia e di suggestioni ma soprattutto, per quanto riguarda l’oggetto del convegno, dotata di un clima mediterraneo subtropicale e di substrati di origine vulcanica che, insieme alla lunga esposizione ai raggi solari ed a una piovosità concentrata nel periodo autunnale ed invernale, generano frutti dalle caratteristiche organolettiche che non hanno uguali.

Il fico d’india Etna Dop, è coltivato nei Comuni di Bronte, Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Ragalna, Campotondo, Belpasso e Paternò in zone collinari di altezza variabile dai 150 ai 750 metri slm in tre diverse varietà: la “ Sanguigna “ a polpa rossa, la “ Sulfarina “ a polpa gialla, la “ Muscaredda “ a polpa bianca.

La ciliegia Etna Dop, nota anche con il nome di “ Donnantonio “ è coltivata invece in ben 23 comuni della provincia di Catania, in zone ad altezza variabile dal livello del mare fino ai 1600 msl ed è il frutto di un particolare tipo di ciliegio dolce, il “ Prunis Avium “ .

FOTO CONVEGNO 004Al convegno di venerdi 22 e sabato 23 luglio, ove sono state evidenziate le caratteristiche ed i faticosi percorsi seguiti per acquisire le Dop, hanno partecipato, oltre ai due Presidenti organizzatori, la Professoressa Alessandra Gentile Prorettore ed Ordinario di Arboricultura all’Università di Catania, il Prof. Paolo Inglese, Ordinario di Arboricultura all’Università di Palermo, il Prof. Francesco Bonina, Ordinario di Tecnologia Farmaceutica all’Università di Catania, il Prof. Salvatore Barbagallo, Ordinario di Idraulica Agraria e Sistemazioni Idraulico Forestali, il Prof. Duccio Caccioni, Direttore Marketing & Qualità del Centro Agroalimentare di Bologna ed  il Prof. Luca Piretta Specialista in Gastroenterologia e Scienza della Nutrizione Umana, docente all’Università Campus Biomedico di Roma.

Dal Convegno, la cui moderatrice è stata l’ottima Camilla Nata, giornalista e conduttrice del programma televisivo “ La vita in diretta “, sono emersi due particolari motivi di ulteriore studio e sviluppo delle indagini sia di produzione che di sviluppo in ordine alla commercializzazione dei due particolari “ tesori “ figli del vulcano: la necessità di svincolare l’agricoltura etnea e quella siciliana in generale dall’impetuoso avanzare del turismo che la sommerge e la assoluta necessità di coordinare gli interventi di produzione e di commercializzazione in forma coordinata tra i singoli produttori abbandonando l’attuale sistema che li vede tra loro “ concorrenti “ sui mercati nazionali ed internazionali, argomenti questi evidenziati nell’intervento di apertura del convegno da parte del Sìndaco di Calatabiano Dott. Giuseppe Intelisano.

IMG_1479 (1) Il Prof. Salvatore Rapisarda ha evidenziato come appaia necessario ricorrere alla ottimizzazione dei consumi idrici per l’agricoltura e come si sia rivelato, in tempi recenti, utile ricorrere alla utilizzazione degli scarti di lavorazione dei prodotti agricoli, anche ricorrendo all’industria e, al riguardo, ha sottolineato i recenti e positivi esperimenti di utilizzazione di scarti di lavorazione del pomodoro per la produzione di prodotti per la cosmetica; a sua volta l’On Salvino Barbagallo, fondatore ed attuale Presidente del Consorzio di Tutela della Ciliegia dell’Etna, ha posto l’accento sulla necessità del ricorso all’associazionismo per garantire il meritato successo e la giusta redditività a tutti gli agricoltori interessati.

La Professoressa Gentile, con un intervento preciso ed incisivo, ha evidenziato l’utilità di ricorrere alla tutela delle biodiversità per accentuare la già elevata eccellenza dei prodotti agricoli e, al riguardo, ha esaminato gli studi in corso per addivenire alla riduzione della quantità dei semi contenuti nel fico d’india ed alla riduzione della spinosità del medesimo; inoltre la relatrice ha consigliato di approfondire gli studi in corso per l’abbassamento dell’altezza dei ciliegi al fine di poter favorire la meccanizzazione della raccolta dei frutti; ha previsto che sinergie tra pubblico e privato potrebbero comportare, nell’arco di un quinquennio, ottimi risultati in aggiunta a quelli già ottenuti a partire del 2004.

GIOIELLI DELL'ETNA5Nel suo intervento, il Prof. Paolo Inglese ha rilevato che la FAO, organizzazione a livello mondiale per il contrasto alla fame nel mondo, considera il fico d’india una delle cinque specie essenziali per l’alimentazione umana e, allo scopo, appare utile internazionalizzare la valorizzazione dei prodotti siciliani; inoltre ha consigliato di aggiornare l’attuale metodo di fare agricoltura studiando nuovi metodi di trasporto e di packaging per la diffusione, ponendo anche particolare attenzione sulla possibilità di sfruttare i sottoprodotti e gli scarti di lavorazione per la produzione di biogas.

Molta attenzione è stata dedicata dal prof. Bonina alla utilizzazione dei sottoprodotti della ciliegia e del fico d’india in nutriceutica, alla riduzione dell’impatto ambientale ed alla utilità di aumentare il valore aggiunto del prodotto, consentendo così di ottenete sensibili benefici sotto l’aspetto economico; il docente di Tecnologia farmaceutica ha riportato i risultati di studi secondo i quali il fico d’india è in grado di combattere sia l’ipertrofia prostatica che alcune patologie intestinali oltre che prevenire la caduta dei capelli e combattere le dermatiti seborroiche; secondo il prof. Bonina la ciliegia sarebbe in grado di contrastare i danni da esposizione alle radiazioni solari.

L’intervento del Prof. Salvatore Barbagallo si è incentrato sull’obiettivo del risparmio di consumi idrici attraverso forme di innaffiamento particolari in grado di ridurre l’utilizzo di acqua, anche attraverso sistemi di “ infusione deficitaria “ che non porterebbero altro che benefici al sistema di crescita della singola pianta.

Il  Prof. Duccio Caccioni ha rivolto l’attenzione del numeroso pubblico presente in sala sul fatto che il settore agroalimentare italiano è, malgrado tutto, in crescita di circa il 5% annuo in quanto il prodotto della nostra agricoltura è sensibilmente apprezzato nel mondo: secondo il Direttore Marketing del centro agro alimentare di Bologna, è comunque assolutamente necessario incrementare tanto la produzione che  la qualità dei prodotti.

FOTO CONVEGNO 001Molto energico e convincente è stato l’intervento del prof. Luca Piretta che, nella sua veste di esperto in Scienza della Nutrizione Umana, ha evidenziato come alcune mode o tendenze nel campo alimentare appaiano anche fortemente dannose per la salute: non è assolutamente vero, secondo l’esperto, che per mangiar bene occorra rivolgersi al vegetariano perchè la nostra dieta mediterranea è idonea a somministrare all’organismo tutti gli elementi idonei al suo corretto sviluppo; mantenersi “ in forma “ è semplice: mangiare di tutto ma nelle giuste quantità e ad intervalli regolari evitando di concentrare nelle ore serali pasti in quantità eccessiva, ma anzi concentrare nelle prime ore del giorno i pasti più sostanziosi.

castellosanmarco3I lavori della prima giornata del convegno sono stati chiusi da un appassionato intervento della Dott. Michela Giuffrida, Deputato al Parlamento Europeo e componente della Commissione per lo Sviluppo Regionale che ha caldamente invitato tutti gli agricoltori siciliani, dopo i successi conseguiti dall’Italia in sede europea, a collaborare strettamente fra loro per la conquista di nuovi e più consistenti risultati, anche di carattere economico, oltre che sul piano del prestigio internazionale.

Un elemento a latere del Convegno è stato introdotto dallo chef Daniele Reponi, re del panino gourmet, che ha preparato e fatto degustare succulenti panini a base di ciliegia e di fico d’india contribuendo in tal modo ad esaltare ed a raccontare per quanto ve ne fosse ancora bisogno, la grandezza delle due Dop ed i profumi ed i  sapori della zona etnea; la sua opera di preparazione è stata in effetti la realizzazione di una vera e propria mappa dell’universo gastronomico della provincia catanese.

Da ultimo, nella seconda giornata del convegno, il tecnologo alimentare Pietro Pappalardo ha realizzato varie preparazioni a base di prodotti dell’Etna, in particolare offrendo in assaggio una eccezionale granita alla ciliegia dal gusto accattivante ed assolutamente particolare, un esperimento che merita una riuscita a livello ultra isolano.

Il convegno è stato realizzato  dai consorzi Ciliegia dell’Etna Dop e Ficodindia dell’Etna con il contributo del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e grazie all’interessamento dell’On. Salvino Barbagallo e del Dott. Salvatore Rapisarda che hanno sapientemente diretto i lavori e la fase concretamente organizzativa.