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Jason Bourne: la virtualità dell’impossibile. Recensione

Jason Bourne: la virtualità dell’impossibile. Recensione

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Jason Boune

Jason Boune

Jason Bourne di Paul Greengrass, protagonista Matt Damon. Recensione: Come possa un film di azione così serrato e pieno di location particolari in giro per il mondo essere noioso non è dato saperlo. Ma proviamo a dimostrarlo: quando si mette di tutto e di più dei clichè tipici dei film d’ azione rasentando il parossismo si produce chiaramente un pastone indigeribile anche per i palati meno fini del cinema d’azione tout court. Che con Jeson Bourne si voglia non tanto velatamente scimmiottare le iniziali di James Bond non è un mistero, ma dove è l’atmosfera tipica dei film dell’agente segreto? Non c’è l’ironia, il fascino, la classe che ammalia le donne il savuar faire dell’agente più famoso del mondo. Stiamo appunto parlando di un’altra cosa, che anche l’ultimo 007 abbia perso fascino è un dato di fatto, forse è un segno dei tempi. Il fatto che i nemici degli USA non manchino mai non basta per imbastire una storia dove deve prevalere il supereroe di turno. Quando la violenza di un azione che, grazie a un montaggio sempre più fitto, è difficile anche per lo spettatore più esperto in materia cogliere nient’altro che la virtualità di un possibile video game futuro. Detto ciò si potrebbe dire anche della spersonalizzazione di questo agente, Jason Bourne, che manipolato dal sistema della CIA sembra sempre più una marionetta, per non parlare del sistema Haker alla Snowden tanto per essere attuali. O come una lotta in una piazza simbolo della rivolta sociale a Atene, o  della lunga rincorsa di auto e non solo in una Las Vegas stranamente poco utilizzata precedentemente. E’ vero, siamo arrivati oramai nel super reale a superare le leggi fisiche conosciute: la virtualità dell’impossibile. Chi ama questi film potrà sicuramente trovare qualche cosa di suo gradimento, anche se a volte è difficile seguire una trama spesso assai contorta, dove il cattivo più temibile si annida sempre all’interno nella solita CIA: quando non si hanno più nemici da sbandierare è quasi una sicurezza. E’ la prova provata che il troppo storpia, sicuramente farà cassetta, ma è un risibile contributo al cinema, sicuramente molto di più al fumetto.

Mk

Curiosità: il 1 settembre è andato in onda il documentario dedicato alle origini di Jason Bourne. “Il ritorno di Jason Bourne”, in occasione dell’uscita nelle sale dell’ultimo capitolo della serie di film creata da Robert Ludlum. Le origini e lo sviluppo della saga spionistica, incentrata sul personaggio di Jason Bourne, vengono esplorati ripercorrendo tutti e cinque i film e attraverso le interviste ad esperti del genere spionistico, registi, tecnici, stuntman, fino all’ interprete principale Matt Damon. Nel documentario le testimonianze di Jeffrey Weiner, head of Ludlum Entertainment Eric Van Lustbader, autore Bourne series;
Richard Marek, Ludlum publisher Yvonnick Denoël, autore, CIA specialist Henry Morrisson, Ludlum agente Olivier Delcroix, giornalista « Le Figaro » Doug Liman, The Bourne Identity director
Guillemette Odicino, « Télérama » journalist Eric Aufèvre, location manager on The Bourne Identity

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