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“Escobar” (2014) di Andrea Di Stefano, uscito nelle Sale Cinematografiche Italiane il 25 agosto 2016. – Recensione.

“Escobar” (2014) di Andrea Di Stefano, uscito nelle Sale Cinematografiche Italiane il 25 agosto 2016. – Recensione.

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escobar-001di Andrea Giostra.

Il Film Escobar” (2014), diretto e sceneggiato da Andrea Di Stefano, è uscito nelle Sale Cinematografiche Italiane a due anni di distanza dalla sua produzione, ossia il 25 agosto 2016!

Il Film ha qualcosa di geniale, e a seguire scriverò perché!

Il Cast di attori è straordinario e bravissimo: Benicio Del Toro, Josh Hutcherson, Brady Corbet, Claudia Trisac, Carlos Bardem, Ana Girandot. La punta di diamante è certamente Benicio Del Toro, Big Star Hollywoodiana di una bravura che oramai non trova più aggettivi per definirla: è nato per fare l’Attore di livello planetario! Null’altro da dire!

Gli altri attori del cast, giovani e giovanissimi, sono tutti bravissimi e nel rappresentare il loro difficile ruolo non hanno mai avuto alcuna incertezza recitativa o interpretativa!

La regia del romano Andrea Di Stefano, trasferitosi a New York dopo la maturità scientifica acquisita a Roma, è eccellente! Di Stefano oramai si può considerare un cittadino italo-newyorkese ben integrato nel mondo del Teatro e del Cinema hollywoodiano e statunitense, dove ha studiato recitazione e regia!

La fotografia di Luis David Sansans è molto buona, ma non straordinaria: d’altra parte non doveva creare effetti scenici particolari! Il Film è prodotto dalla “Chapter 2” e distribuito dalla “Good Films”.

Escobar” narra la storia di Nick, il protagonista vero del Film, rappresentato dal bravissimo Josh Hutcherson (notissimo per la serie Cinematografica del Grande Schermo di grandissimo successo planetario “Hunger Games”), che con il fratello Brady Corbet si trasferiscono in Colombia dove pensano di aver trovato una dimensione paradisiaca per vivere in mezzo alla boscaglia in prossimità di una delle più belle spiagge colombiane e praticare la loro grande passione: il surf!

Nel paesino a pochissimi chilometri della spiaggia, Nick conosce Maria, bellissima ragazza colombiana con un sorriso bellissimo, nipote prediletta e amatissima di Pablo Escobar. I due si innamorano perdutamente e sono disposti a tutto pur di rimanere indissolubilmente uniti per tutta la vita.

Il Film, malgrado questa premessa, non racconta una storia d’amore, o meglio, non è la bella storia d’amore tra Maria e Nick il vero fulcro della narrazione cinematografica di Di Stefano. Ne è solo la cornice che a poco a poco per lo spettatore assume una veste empatica drammatica e terrificante al contempo.

Quello che invece con genialità e innovatività costruisce Di Stefano col suo Film, è descrivere magistralmente la personalità psicotico-delirante e nevrotico-ossessiva di Pablo Escobar: il Film è da consigliare agli studenti di Psicologia, di Psicoterapia e di Psichiatria.

Certo, Di Stefano ha scelto un attore fuori-classe per realizzare questo progetto cinematografico ambizioso, innovativo, e molto ma molto interessante: La narrazione scenica trasmettere allo spettatore, attraverso immagini, scene, episodi, sguardi, frasi, agiti di complicità e di apparente-affetto, posture del corpo, movimenti, frasi rassicuranti e adulatorie, tutto quello che si nasconde dietro la personalità psico-patica-delirante di un soggetto “Despota” quale è Pablo Escobar, nato per fare il “Tiranno” e privo del minimo scrupolo umano per alcunché; e privo di alcuna pietās umana!

La descrizione di Di Stefano è geniale e brillante insieme perché riesce a dirigere Benicio Del Toro per far venir fuori quelle caratteristiche comportamentali che tutti riconosciamo ma non comprendiamo quali componenti tipiche di un “Dittatore”, di un “Tiranno”, di un “Despota”, di un “Autocrate”, di un “Folle-Psicotico-Delirante-Convinto-che-tutto-può”. Convinto, nella sua sincera intimità, di avere ricevuto un mandato divino dall’alto, una Mission da assolvere ad ogni costo. Una Mission, come Escobar nel Film, affidatagli direttamente da Dio!

Ed è per questo stesso motivo che tutto quello che questi démoni “decidono”: la vita o la morte di una persona, di un loro complice, di un loro “soldato”, di un loro familiare, di un loro figlio, di un loro nemico, è qualcosa che secondo loro viene suggerito delirantemente e psicopatologicamente da Dio!

Del Toro riesce magistralmente ad esprimere questo cariotipo di personalità: abile, persuasivo, carismatico, intelligente, spregiudicato, egocentrico, narcisista, egoista, affettuoso, amorevole, che coltiva ossessivamente il culto della sua personalità, che distribuisce il benessere, i beni di prima necessità e la vita a chi lui decide sia giusto, apparentemente molto interessato alla vita e al benessere delle persone che lo circondano e lo amano; nessuno di chi gli sta accanto ed attorno lo teme: lo amano incondizionatamente. E’ questo l’aspetto più inquietante che questi soggetti riescono ad innescare nei loro uomini più fidati e nei loro familiari! Amare qualcuno vuol dire abbassare la guardia, spogliarsi di tutte le difese, di qualunque genere di protezione; è questo il motivo per il quale tutte le persone che stanno accanto a questi “Tiranni” sono vulnerabili come dei neonati in fasce appena nati che possono essere uccisi da questi démoni, senza alcuna esitazione, senza alcuna pietà, senza alcuna difficoltà, in qualsiasi momento!

Director Andrea Di Stefano poses on the red carpet for the new movie "Escobar: Paradise Lost" during the 2014 Toronto International Film Festival in Toronto on Thursday, Sept. 11, 2014. (AP Photo/The Canadian Press, Nathan Denette)

Di Stefano mostra anche le debolezze e le fragilità di Escobar: in alcuni contesti sono soggetti insicuri, e questa insicurezza li porta ad essere estremamente paranoici, a stare lontano da rapporti intimi e confidenziali con chiunque, anche con i propri familiari! Vivono nella solitudine psichica più devastante e dolorosa! E allora spesso parlano direttamente con Dio: Di Stefano è bravissimo in questo, e le scene che lo spettatore vedrà, anche se magistralmente e volutamente brevi, sono un brillante esempio di come la loro solitudine viene colmata dall’intimità che credono di avere in esclusiva con l’Onnipotente: il loro unico interlocutore! Perché è Dio che li ha mandati sulla terra a compiere la loro importante Mission! Salvo accorgersi delirantemente, ad un certo punto, di essere stati abbandonati e traditi dal loro Dio. E’ allora, nel loro delirio, che minacciano con cattiveria e cinismo di vendicarsi brutalmente anche con chi poco prima era stato pregato e venerato divinamente!

Ecco, è questo che vedrete nel Film Escobarse avrete occhi per vedere questa dimensione narrativa!

Altrimenti, se lo spettatore non ha la perspicacia cinematografica necessaria per cogliere questi elementi strutturali di una personalità tirannica così come descritta con perizia ed intelligenza da Di Stefano, il Film rimarrà comunque un eccellente Opera d’Arte, anche se ingiustamente scorticata dell’elemento più brillante e geniale che Di Stefano costruisce con grande maestria cinematografica!

N.B. – Questa è la recensione integrale di Andrea Giostra del Film “Escobar” (2016) di Andrea Di Stefano, di cui uno stralcio è stato pubblicato da “La Repubblica-Palermo“, alla pag. XV “Spettacoli, Cultura, Sport” di Domenica 25 settembre 2016.
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