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INDIVISIBILI – potenza allo stato puro

INDIVISIBILI – potenza allo stato puro

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Viola e Dasy sono due sorelle siamesi. La loro passione più grande è il canto; si esibiscono ai battesimi, alle comunioni e alle svariate cerimonie di paese. Ad organizzare gli eventi e a scrivere le canzoni è il padre, e tutti, in famiglia, vivono grazie al lavoro delle ragazze. Durante una festa, un medico svela a Viola e Dasy che per loro c’è una buona possibilità di dividersi tramite un’operazione chirurgica. La famiglia è però clamorosamente contrariata e da qui il conflitto fra le due sorelle e i parenti diverrà insanabile.

Edoardo De Angelis( Perez), con Indivisibili, sfiora il capolavoro. Si tratta infatti di un film di rara bellezza. La potenza che viene emanata è davvero sublime,unica. Cento intensissimi minuti di emozione pura, carnale, vivida! Non è affatto semplice provare a descriverne i tratti salienti, perchè tutto sembra prendere forma solo grazie al coinvolgimento emotivo personale dello spettatore. E’ l’immedesimazione nella vita di Viola e Dasy, e nel loro profondo legame, che permette di viverne direttamente la forza intrinseca. Non sono necessari filtri, anche grazie alla immensa bravura e spontaneità delle due attrici protagoniste. Indivisibili è letteralmente “farfalle nello stomaco”, un tremolio alla gambe inaspettato e folgorante.

E’ una pellicola davvero originale, a tratti fiabesca, che riesce a far collimare l’amore e l’odio, il sacro e il profano, in maniera mai banale. Viola, più pacata e razionale. Dasy, dall’animo ribelle e rock ( non a caso ama Janis Joplin). Un solo risultato:un amore indissolubile, inscindibile. E poi c’è la cornice dove questo amore si dipana: una periferia campana che porta con se folklore e disperazione. I genitori delle ragazze, accattoni da sempre, che sono allo stesso tempo colpevoli e vittime di ciò che li circonda; vivono sulle spalle delle figlie, ma forse sono ammaliati e storditi dal contesto culturale nel quale vivono. Interessante è proprio questo: l’ambiente culturale. Un ambiente caustico, maledetto. De Angelis ci vuole raccontare un’umanità sconcertante, che vede Viola e Dasy come divinità terrene predisposte al martirio, in una terra scelta dal peccato. Sembra sussurrarci all’orecchio che anche in una terra dove la tendenza all’arrangiamento, alla devozione convenzionale e al malaffare è forte, è possibile intravedere un baluginio di amore. Un amore incorruttibile.

E poi il finale: tra i più intensi e commoventi degli ultimi anni.

Luca Di Dio

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