Michele Santoro torna in Rai con “Italia” e non fa sconti a nessuno
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Michele Santoro torna a condurre un programma su Rai Due, in prima serata, e lo fa dettando le sue regole con un linguaggio completamente nuovo, sperimentando un genere e una “non periodicità” che non è mai stata usata prima in televisione, quattro serate che andranno in onda a distanza di un mese e mezzo l’una dall’altra con altre due puntate dal titolo “Emme”. “Italia” è un prodotto di Michele Satoro, che racconta, nella prima puntata, la fine del sogno italiano, quello di essere tutti ricchi, proprio del berlusconismo degli anni ’80. Il titolo “Italia” deriva dal nome del primo dirigibile che fece rotta verso il Polo Nord, rende bene l’idea di un viaggio avventuroso e incerto come l’incertezza in cui oggi vivono gli italiani: “Oggi gli italiani non si illudono più di diventare tutti ricchi, vivono l’illusione di far parte del dorato modo dei ricchi solo per una notte…”, ha spiegato Santoro nel corso della presentazione a Viale Mazzini. Un linguaggio nuovo, autoriale, quasi cinematografico quello scelto da Santoro che racconta attraverso le immagini una storia che coprirà 50 minuti del programma, intervallando la parte video con interventi in diretta dagli ospiti in studio, primo fra tutti Flavio Briatore che “ben rappresenta il mondo dei ricchi imprenditori”.
Il giornalista Michele Santoro, sottolineando la sua appartenenza al Servizio Pubblico, si dichiara un “Uomo Rai”, nonostante le alterne vicende che lo hanno portato a far causa all’azienda. La Rai è un editore e come tale deve sperimentare e creare dibattito, “nel bene o nel male, l’obiettivo del mio programma è di creare disordine. Nel disordine si stimola il pubblico e si crea un dibattito. Solo se accade questo potremo dire di aver fatto un buon lavoro…”. “Non mi interessa più fare un talk show con una periodicità, non perchè il Talk sia superato. La Tv di oggi è a pezzi, il ritorno dei Talk potrebbe essere definito il ritorno dei morti viventi, per qualcuno…La Rai in quanto servizio pubblico, dovrebbe riprendersi Lilli Gruber e Govanni Floris..” e ancora, sottolinea Santoro: “gli investimenti in <<follie>> può farli solo la Rai, a La7 “dicono di fare” giornalismo di inchiesta, in realtà non investono in troupe…”. Insomma, quello a cui abbiamo assistito oggi è il ritorno di una tigre, pronta a difendere la sua creatura e la sua libertà di espressione con le unghie e con i denti. Michele Santoro è tornato poi ancora una volta sulla trasmissione in cui ospitò Silvio Berlusconi, ribadendo fiero il 34% di share raggiunto con quella puntata, spiegando che non fu lui a determinare la vittoria di Berlusconi alle elezioni, bensì si creò sul web un dibattito “pilotato da alcuni gruppi”, dagli stessi (probabilmente) che gridavano a gran voce la restituzione dei 10 euro raccolti per la produzione di “Servizio Pubblico”. Delle 100mila adesioni ricevute per finanziare “Servizio Pubblico” solo 30 erano persone “reali”, di queste solo 2 avevano versato i 10 euro che “furono restituiti con grande piacere…” La tigre-Santoro torna anche su un tema importante, riportare al centro del servizio pubblico il giornalismo di inchiesta e rivendica a gran voce il ruolo che deve essere proprio del giornalista, cioè quello di raccontare, senza essere schierato, secondo la propria coscienza. Una lezione importante per i giornalisti che pagano cara la propria indipendenza.
Ci sarà spazio per un intervento di Renzi? “Un sogno, un’ipotesi di dibattito che mi piacerebbe realizzare sarebbe quello di chiudere in una stanza Renzi e Grillo, a discutere di una soluzione possibile per il Paese, non un dibattito, ce ne sono già tanti, un film che racconti come due leader abbiano discusso e trovato il modo di uscire dall’impasse a cui assistiamo oggi”. Probabilmente “Italia” sarà solo il primo di una nuova collaborazione tra Michele Santoro e l’azienda, già da quanto emerso nel corso della presentazione si è potuto intuire che ci saranno altri progetti e collaborazioni.
Nel video che segue, una dichiarazione di Santoro sul uolo del Servizio Pubblico, nel corso della conferenza stampa di oggi 3 ottobre 2016.
https://www.youtube.com/watch?v=sspQY8V2G7o&feature=youtu.be