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SI INAUGURA IL PRIMO ISTITUTO COREANO A ROMA

SI INAUGURA IL PRIMO ISTITUTO COREANO A ROMA

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corea1 Il prossimo 26 ottobre aprirà i suoi battenti a Roma, a pochi passi da Porta Pia, il primo Istituto Culturale coreano in Italia, l’undicesimo in Europa e trentunesimo nel mondo: oltre duemila metri quadrati di spazio espositivo localizzati all’interno di una bella palazzina di stile liberty completamente rinnovata e ristrutturata che comprendono uno studio d’arte, una biblioteca, una sala per proiezioni, convegni e concerti, aule per corsi di lingua e finanche una sala attrezzata per corsi di cucina; un giardino all’ artigianataperto per esposizioni d’arte completano la dotazione di questa ammirevole e graditissima iniziativa che la Repubblica di Corea ha attuato in Italia dopo che nel 1965 venne firmato un accordo culturale attraverso il quale sono già stati realizzati una bella serie di eventi che hanno contribuito a rafforzare ed intensificare i rapporti di cooperazione culturale tra le due repubbliche tra loro fisicamente lontane ma veramente tanto vicine come idee, specialmente in materia di cinematografia, musica, arte, sport e beni culturali in genere.

La cultura coreana verrà qui presentata al pubblico italiano anche al fine di costituire un punto di contatto tra le culture dei due paesi e per far conoscere artisti di entrambe le nazionalità affinché si sviluppino sintonie utili al progresso di una nuova cultura.

corea5 Il Direttore dell’ Istituto di Cultura Coreano, Soo Myoung Lee, l’ Ambasciatore della Repubblica di Corea a Roma Young-joon Lee ed il Presidente del KCIS ( Istituto Coreano per il Servizio dell’Informazione ), Kapsso Kim accoglieranno gli ospiti che interverranno alla cerimonia di inaugurazione, tra i quali il sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali italiano Ilaria Borletti Buitoni.

Attraverso un percorso attentamente studiato dai tecnici incaricati dall’Istituto e, in particolare, dallo Studio di Architettura Agazzi, sarà possibile ripercorrere un modello della storia della Corea che spazierà dall’arte all’artigianato, con la esibizione di un modello di casa tradizionale coreana; spazi sono dedicati ad evidenziare, sulle pareti dell’edificio, i motivi pittorici tradizionali delle pareti e delle porte coreane.

Un apposito spazio è stato dedicato, fino al 18 novembre prossimo, alla mostra “ Fare è pensare è Fare, uno sguardo sul nuovo artigianato coreano “ , mostra che è già stata presentata alla ventunesima edizione della Triennale Internazionale di Milano e che focalizza l’utilizzo di materiali nella tecnica, fra tradizione e futuro, ma volgendo lo sguardo verso l’innovazione dei metodi di produzione dell’artigianato coreano.

corea3Duemila titoli costituiscono la poderosa biblioteca che comprende titoli ed opere in coreano, italiano ed inglese mentre una grande sala della capienza di centotrenta posti completa l’edificio nel quale saranno attivati corsi di lingua coreana, proiezioni e congressi; uno studio d’arte, a disposizione anche di artisti italiani è destinato alla elaborazione di nuovi progetti mentre lezioni di cucina coreana saranno tenuti da diversi chef che, in occasione della prima giornata e guidati da Jae-ok Lee, professore del “ Creative Culinary Institute of Korea “, organizzeranno corsi di cucina orientale.

Nei programmi dell’Istituto sono previste, secondo un elencazione consultabile sul sito Internet www.culturacorea.it, esibizioni canore della cantante Kang Hyo Ju che si esibirà in una particolare interpretazione del Sain Nori, un canto della tradizione musicale di ispirazione sciamanica, accompagnata dal suono di strumenti quali il gayageum, il geomungo, l’haegum, il ajeng ed il daegum.

A latere, anche una interessante performance di hip-hop del gruppo Grarmblrez Grew, uno tra i più affermati tra quelli di break dance coreani.

Nelle previsioni anche  una “ Korean Week “  con lo scopo di far giungere in Italia artisti, musicisti, sportivi e chef coreani e di approfondire le tematiche inerenti la cucina, la cultura della bellezza, il jazz e dell’arte marziale tradizionale coreana, il taekwondo oltre a far conoscere e diffondere l’uso della famosa carta coreana, l’hanji, che nasce dal trattamento della corteccia di gelso.

corea6Ogni programma e/o corso è aperto al al pubblico gratuitamente fino a capienza di posti ma, fino alla fine del 2016, per motivi di carattere organizzativo, dovrà preventivamente procedersi ad una preventiva iscrizione da attuarsi attraverso l’indirizzo e mail info@culturacorea.it.

Nel corso della visita in anteprima dedicata alla stampa abbiamo avuto modo di ammirare, tra l’altro ed oltre a quanto sopra descritto, una mostra di opere dello scultore Park Eun-Sun, artista della Corea del Sud  lauretao al Dipartimento di Belle Arti dell’Università di Kyung-Hee di Seoul e che si è formato in Versilia, dove vive: che con la sua arte esprime, attraverso composizioni lineari o globulari, una allegoria della nascita e della germogliante primavera e dell’embrione che, secondo natura, si sviluppa felicemente passando da bambino ad adulto tramite la raffigurazione di una colonna e delle sue ombre: ogni colonna è abbinata al silenzio ed al sistema spaziale che ruota intorno al suo asse virtuale, con incrinature che rendono più concreto l’impatto emotivo di chi le osserva.

Park Eun-Sun ha già esposto le sue opere in Occidente: in Italia, Olanda, Germania mentre in Corea esse sono collocate dinanzi ad edifici pubblici ed a centri direzionali quali monito ed indirizzo.

I migliori auguri all’istituto ed a Soo Myoung Lee, il suo direttore che, abbiamo avuto modo di osservare, è direttamente e fortemente impegnnto in questa poderosa opera di diffusione della cultura e dell’artigianato coreani in Italia.