ARTE ANTEPRIME FILM CINE&TURISMO CINEMA INTERVISTE LIBERAMENTE LIBRI LO SAPEVATE CHE... MODA E TENDENZE MUSICA NEWS RECENSIONI FILM RECENSIONI SR E JR RUBRICHE TEATRO TV
Caricamento in corso

LA LA LAND – un trionfo

LA LA LAND – un trionfo

Condividi questo articolo:

E’ finalmente approdato nelle sale quello che è senza dubbio il film più atteso dell’anno: il musical scritto e diretto dal giovane regista di Whiplash Damien Chazelle, che ha portato a casa ben quattordici nomination agli Oscar. Esatto, stiamo parlando proprio di La La Land.

L’anno scorso, il trailer di The Hateful Eight del grande Quentin Tarantino consigliava caldamente di andare al cinema con qualcuno che si odiava. Il consiglio, per La La Land, è invece quello di andare al cinema con qualcuno che si ama, per godersi lo spettacolo sfiorandosi le dita delle mani e incrociare gli sguardi. Perché quest’opera è totalmente fuori tempo! Ci si sente fin dalla prima inquadratura immersi in una gigantesca bolla di vetro dove tutto suona irreale e allo stesso tempo plausibile, possibile. Chazelle riesce in maniera sorprendente a restituire al Cinema la sua primordiale funzione: quella di incantare, attirare l’attenzione e allo stesso modo distogliere lo sguardo dello spettatore dalla vita concreta. Un film che ci sussurra costantemente all’orecchio: “Sognate!”. Ed è così che ci soffermiamo sulle immagini e sui personaggi. Sognando. I balletti, il jazz o le suonate al piano ci fanno volare, a tratti letteralmente, come fossimo affrancati dalla poltrona in sala e ineluttabilmente penetrati nello schermo spezzando una barriera ideale tra realtà e finzione. Mia (Emma Stone) e Sebastian (Ryan Gosling) non rappresentano altro che l’incarnazione dei nostri desideri e delle nostre debolezze, permettendo così che ognuno di noi si misuri con se stesso e si senta vivo come i nostri protagonisti.

Quello che però rende indimenticabile La La Land è anche il modo in cui la cinepresa si muove per raccontarci la storia. Le meravigliose coreografie del film sono infatti costantemente seguite da carrelli e panoramiche che ne esaltano la bellezza classica ma modernissima. Chazelle dimostra il suo talento proprio nel contaminare gli stili. Se la pellicola è da considerarsi “classica” per la sua voglia di regalarci l’atmosfera di un balletto di Fred Astaire e Ginger Rogers, sa anche essere moderna nella voglia, sotto traccia, di farci riflettere e interrogare rispetto a ciò che i personaggi stanno vivendo all’interno del racconto; così come c’è del post-moderno nel citazionismo cinematografico che va da Ingrid Bergman e finisce con Gioventù Bruciata.

La La Land- importante ribadirlo- è quindi un film sui sogni, oltre che un musical. Un film dove sono forse proprio i sogni del regista a manifestarsi inconsciamente. Tutto sembra infatti muoversi sul filo del rasoio emotivo. Damien Chazelle dimostra essenzialmente il suo coraggio nel riportare sullo schermo la vivacità del cinema classico e nel contempo cambiarne il registro. La prerogativa dell’autore non sembra, al netto dell’intera opera, quella di strizzare l’occhio allo spettatore o di rassicurarlo; sembra semmai volerci suggerire che i sogni portano a dei sacrifici e a delle rinunce; ma non c’è niente che può però smorzare il fuoco del sentimento, che in questo film si autoalimenta costantemente con la sua stessa dolcezza e il suo romanticismo.

La La Land è Cinema puro. E’ uno di quei film che si ricorderanno nel tempo. E’ un trionfo. Correte a vederlo.

Luca Di Dio

Potrebbe interessarti