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Biagio Izzo: “Sono innocente, ho fiducia nella giustizia. Io perseguitato più di Maradona”

Biagio Izzo: “Sono innocente, ho fiducia nella giustizia. Io perseguitato più di Maradona”

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BIAGIO IZZO: “SONO INNOCENTE, HO FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA. IO PERSEGUITATO PIU’ DI MARADONA…”

Sono innocente, ho fiducia nella giustizia”, queste le uniche parole di Biagio Izzo affidate al suo legale, Angelo Pisani. L’attore napoletano ha preferito non parlare in prima persona della vicenda, proprio perché ha fiducia e rispetto nella giustizia e saranno gli atti processuali a scagionarlo. L’avvocato Angelo Pisani, che è stato anche l’avvocato di Maradona, dopo 25 anni è riuscito a dimostrare che Diego Armando non è un evasore fiscale, indagato per una vicenda analoga a quella dell’attore per cui gli furono confiscati l’orecchino di brillanti e un orologio.

L’Avvocato Pisani, ha ricostruito l’intera vicenda di Biagio Izzo,  che risale a circa cinque anni fa quando, a causa delle cartelle esattoriali di Equitalia, si è visto sequestrare la Vespa e un’automobile.

Possiamo ricostruire in breve tuta la vicenda?

Dopo il sequestro dei beni, Izzo ha fatto ricorso, vincendolo, ma nel frattempo i beni furono messi all’asta. Il reato di cui è stato accusato Biagio Izzo sarebbe quello di turbativa d’asta, ovvero di aver cercato di riappropriarsi dei beni sequestrati, attraverso terze persone. L’indagine infatti sarebbe partita da alcune intercettazioni tra alcun funzionari di Equitalia in cui si faceva il nome di Izzo, nelle intercettazioni però, l’attore non è mai comparso.

Il sequestro dei beni non è avvenuto perché in difficoltà economiche? Non è tornato in possesso di quei beni?

No, semplicemente Izzo aveva delle cartelle esattoriali non pagate, come tutti gli italiani, Equitalia è più epidemica del raffreddore. Si trattava di una cifra di 10 mila euro circa. Purtroppo quando si tratta di confiscare lo Stato è velocissimo, ma quando c’è da difendersi la giustizia è lentissima. La vespa e la macchina sequestrati  sono stati messi all’asta , il signor Izzo nel frattempo ha comprato un’altra Vespa.

Come mai sono stati chiesti gli arresti domiciliari?

Il Pubblico Ministero dell’epoca ha ritenuto che ci fosse stato da parte di Izzo un tentativo di recuperare quei beni solo perché nelle intercettazioni tra i funzionari di Equitalia si faceva il suo nome, in realtà lui non è mai comparso nelle intercettazioni.

Cosa fu stabilito tre anni fa dai giudici?

Il GIP (Giudice per le Indagini Preliminari), stabilì che Izzo è estraneo ai fatti, rigettando la richiesta degli arresti domiciliari. Inoltre, stabilì che il PM (Pubblico Ministero), non era competente per il territorio, a occuparsene doveva essere il Tribunale di Napoli Nord, non quello di Napoli.

Cosa è accaduto oggi?  Perché c’è stata la nuova richiesta di arresti domiciliari?

Il PM dell’epoca ha fatto ricorso a questa sentenza e dopo tre anni ne ha chiesto  di nuovo l’arresto, per Izzo e per gli impiegati di Equitalia. Biagio Izzo è completamente estraneo alla vicenda e ha massima fiducia nella giustizia. Già un Giudice ha riconosciuto che fosse innocente. Mancano i presupposti per la richiesta di arresti domiciliari: 1) Di certo non c’è la possibilità che ripeta il reato, perché il pignoramento lo ha subito e non fatto; 2) non c’è il pericolo di fuga, di certo non scappa all’estro per una cifra poi irrisoria…  3) non c’è possibilità di inquinamento delle prove. Ritengo si tratti di  una vicenda amministrativa e non penale, che in realtà si è già conclusa con la vendita dei beni pignorati, per i quali Equitalia è stata pagata.

Come ha reagito Biagio Izzo alla richiesta di arresti domiciliari?

“Quando ho saputo della richiesta di arresti domiciliari, credevo si trattasse di uno scherzo”, ha dichiarato Izzo e la sua famiglia.  Proprio perché non avvezzi ad avere a che fare con la giustizia, erano convinti di essere su “Scherzi a Parte”. Quando ha capito che si trattava di una cosa seria gli è caduto il mondo addosso, mi ha detto: “Come è possibile  che mi accada questo… A me piace essere un esempio di comicità e di legalità. Non ho mai messo le mani in tasca a nessuno, sono una brava persona, sono a posto con la mia coscienza.  Avevo un motorino che mi hanno pignorato per una cartella non pagata, oltre questo cosa ho fato di male?”

E’ possibile che per delle tasse non pagate si arrivi a tutto questo? Si è detto addirittura che fosse stato arrestato…

Biagio Izzo non è mai stato arrestato, lo ha scritto qualche giornale, magari per vendere qualche copia in più, senza rendersi conto del male che fa alle persone, ai figli…potrebbe chiarire in prima persona, se non lo fa è perché ha piena fiducia nella giustizia. Il problema è che, anche quando dovesse essere assolto,  rimarrà nella memoria dell’opinione pubblica l’episodio, dovrebbe esserci la stessa pubblicità quando sarà scagionato da queste accuse.

Com’è l’umore di Biagio? Come hanno reagito le persone a lui vicine?

Biagio è molto amareggiato, il risvolto della medaglia è che ha ricevuto il sostegno e la vicinanza di tutti, della famiglia, dei colleghi e del pubblico. Le iniziative di solidarietà in suo favore gli hanno fatto capire quanto sia amato. Nella cattiva sorte ha avuto una bella ricompensa.

 

Si può ipotizzare che tutta questa  vicenda sia legata al fatto che si tratti di un personaggio famoso?

Sì, la stessa cosa accadde a Maradona per un presunto debito inesistente, gli pignorarono l’orecchino e l’orologio e venduti all’asta.  Miccoli, un giocatore del Palermo e li ricomprò e li riportò a Maradona. Non fu certo Mardona a chiedere di farlo. Anche per Maradona ho dimostrato, dopo 25 anni, che non doveva nulla allo Stato italiano, ci furono anche per lui degli errori burocratici.

Infatti Maradona non fu indagato per turbativa d’asta…

Maradona no, gli mancava questa (scherza l’avvocato). Biagio Izzo, purtroppo, ha superato Maradona!

Intervista di Rossella Smiraglia, pubblicata sul settimanale Sono.