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Caviale e lenticchie, con Benedetto Casillo al Teatro Parioli

Caviale e lenticchie, con Benedetto Casillo al Teatro Parioli

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E’ in scena al teatro Parioli Peppino De Filippo un bel lavoro, “ Caviale e lenticchie “, inizialmente scritto negli anni ’50 dai famosi  autori teatrali e televisivi Giulio Scarnicci e Renzo Tarabusi che proprio in quegli anni firmarono anche celebri riviste per il teatro e la televisione; insieme a loro, nella scrittura del lavoro “ Caviale e lenticchie “, un altro grande del cinema e del teatro napoletano, Nino Taranto che proprio questa colorita rappresentazione dell’ambiente napoletano portò con grande successo in televisione.

La trama di “ Caviale e lenticchie “ è fortemente ispirata all’arte di arrangiarsi e rappresenta pienamente lo spirito comico napoletano; Benedetto Casillo, beniamino del pubblico napoletano, lo porta ora in scena in una edizione impregnata di semplicità, di gusto della rappresentazione, di grande sceneggiata ed a capo, anche come regista,  di una Compagnia molto ben assortita e fortemente affiatata al punto che veramente il dramma della miseria viene addirittura scambiato per comicità.

Ferdinando Cafiero ( Benedetto Casillo ), il protagonista principale,  è uno sfaccendato che non ha la minima voglia di lavorare e che per campare lui e la sua famiglia si “ imbuca “ alle feste della buona società, nel corso delle quali fa incetta di cibi e bevande che poi rivende a dei suoi sicari incaricati di smerciarli al dettaglio; convive con una donna di una simpatia unica, Nannina, che attende da anni di essere da lui sposata ed ha due figli che, insieme ad una donna zitella, pulitrice di un teatro che si sente grande diva solo perché frequenta l’ambiente, arricchisce il ricco campionario di personaggi costituenti questo molto divertente spettacolo.

Una nutrita schiera di altri personaggi colorisce l’ambiente per dare corpo ad un soggetto che vuole appalesare la ricchezza la quale, come al solito, fa da contraltare allo squallore della indigenza: un certo richiamo al “ Grande Maestro “ di “ Miseria e Nobiltà “ che questo lavoro richiama ed ingigantisce: aristocratici veri e fasulli, un “ concorrente in amore “ di Ferdinando Cafiero, uno strillone di giornali che interviene sempre nei momenti meno opportuni, un figlio “ fissato “ per Elvis Presley, un finto delitto, un morto che “ cammina “ ed una conclusione al chiaro di luna concorrono a far trascorrere al numeroso pubblico che affolla il teatro un paio d’ore serene, di buona, sana e genuina  comicità attraverso una numerosa serie di macchiette, di battute esilaranti, comunque sempre piene di quell’amarezza di fondo che contraddistingue la grande vena comica dell’animo napoletano.

Veramente degna di nota la regia di Benedetto Casillo che sa gestire i personaggi in maniera veramente da maestro congegnando i singoli interpreti in un unicum assolutamente degno di nota.

Si replica fino al 26 marzo prossimo.