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“Quarto Grado”: il caso Noventa e la lettera da “madre a madre”

“Quarto Grado”: il caso Noventa e la lettera da “madre a madre”

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Quarto grado Caso Noventa

“Quarto Grado”: il caso Noventa e la lettera da “madre a madre”. Nella serata di venerdì 16 luglio, “Quarto Grado” si è occupato di alcuni dei casi di cronaca più discussi tra cui quello del processo a Freddy e Debora Sorgato, per l’omcidio di Isabela Noventa, ma anche del caso di Guerrina Pescaglia, con un’intervista a Padre Graziano, il cui corpo non è mai stato ritrovato. Di seguito la lettera della madre dei fratelli Sorgato, una lettera che poco ha gradito il fratello di Noventa che con grande dignità ha commentato solo “a ciascuno il suo dolore…”. “Quarto Grado” propone il testo di una lettera che Dolores Rossi – madre di Freddy e Debora Sorgato – ha scritto di suo pugno a Ofelia, la madre di Isabella Noventa, donna di cui si sono perse le tracce a Padova il 15 gennaio 2016. I due fratelli Sorgato sono a processo, insieme all’amica Manuela Cacco, per il delitto della Noventa.

Di seguito, alcuni stralci della lettera scritta da Dolores Rossi.

Gentilissima signora Ofelia e famiglia,
innanzitutto voglio dirle che volevo venirla a trovare di persona in privato, non amo la pubblicità, ma mi è stato sconsigliato durante le indagini e in questo periodo.
In alternativa, affido questo mio misero scritto alla trasmissione “Quarto Grado”, professionisti dell’informazione seri anche da voi stimati per dirle quanto segue. Da mamma a mamma, ha tutta la mia solidarietà.
Mi conosco e non riuscirei a parlare. Sempre da mamma a mamma la imploro di credermi “ho fatto di tutto e di più per dare una segna sepoltura a Isabella”. Ma quando un figlio ti dice: MAMMA, IO C’ERO, TU NO, COSÌ È ANDATA COME DA SEMPRE DICO.
OFELIA cara, mi dice lei cosa posso fare io?
Ho conosciuto Isabella, era bella come il sole. Non riesco a capacitarmi come sia potuta succedere una cosa del genere.
Come suo figlio Paolo sa, noi non siamo una famiglia di criminali come certi giornali scrivono.
Non mi prolungo ancora signora Ofelia perché non trovo le parole ma solo tanta disperazione, nonostante i miei figli sono vivi.
Voglio sperare che lei gradisca la mia solidarietà, la disperazione è reciproca mi creda.
Da mamma a mamma le porgo un caro abbraccio, sperando di poterla abbracciare di persona, se voi lo ritenete possibile e se lo gradite, almeno potrei iniziare a darvi il mio più profondo e sincero conforto quantomeno telefonicamente.

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