“ DOVE CADONO LE OMBRE “,UN FILM DI VALENTINA PEDICINI A “ LE GIORNATE DEGLI AUTORI “ DI VENEZIA
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Anna e Hans, infermiera e suo assistente di un vecchio istituto per anziani, sono due anime “bambine” incastrate in corpi di adulti.
Intrappolati nel tempo e nello spazio, si muovono tra le stanze e il giardino di quello che era un ex orfanotrofio, come se qui si consumasse tutta la vita, dall’infanzia alla morte, come se non ci fosse luogo più accogliente al mondo di quello che li ha visti prigionieri nell’infanzia.
Dal passato riappare Gertrud, una vecchia signora dai modi gentili; tutto sembra precipitare, il nastro dell’orrore sembra riavvolgersi.
Il male è bianco, come il camice di Gertrud, come le pareti dell’ala ovest, la zona delle torture.
L’istituto perde dunque i contorni attuali e torna ad essere ciò che era; ricovero crudele di bambini jenisch sottratti alle famiglie, tempio di un progetto di eugenetica capitanato proprio da Gertrud.
Anna, schiava di quel luogo e di un’infanzia dolorosa che non termina mai, riprende con forza le ricerche di Franziska, amica amata di una vita della quale ha perso le tracce molto tempo prima e che cerca ovunque e senza sosta.
Ispirato a una storia vera, a settecento storie vere.Sara’ presentato alla 74° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia “ Dove cadono le ombre “, un film prodotto da Domenico Procacci in collaborazione con Fandango e Rai Cinema, un film che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha riconosciuto di interesse culturale, un’opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio attraverso il Fondo Regionale per il cinema e l’audiovisivo.
Foto di Carlo Andrea Baroncini e di Riccardo Ghilardi
Anna e Hans, infermiera e suo assistente di un vecchio istituto per anziani, sono due anime “bambine” incastrate in corpi di adulti.
Sara’ presentato alla 74° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia “ Dove cadono le ombre “, un film prodotto da Domenico Procacci in collaborazione con Fandango e Rai Cinema, un film che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha riconosciuto di interesse culturale, un’opera realizzata con il sostegno della Regione Lazio attraverso il Fondo Regionale per il cinema e l’audiovisivo.
