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Esplosiva versione di “ Mamma mia “ al Teatro Sistina

Esplosiva versione di “ Mamma mia “ al Teatro Sistina

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Mamma Mia Al teatro Sistina

Esplosiva versione di “Mamma mia” al Teatro Sistina. Dallo scorso 6 dicembre, e vi resterà fino al 7 gennaio, è in corso una eccezionale rappresentazione di una commedia musicale che gode di precedenti quanto meno altrettanto eccezionali: si tratta della versione teatrale, a firma di Massimo Romeo Piparo, del celebre film di Catherine Johnson “ Mamma Mia “, regia di Phyllida Lloyd, la pellicola che nel 2008 ebbe per protagonisti Merryl Streep e gli Abba.

Una versione molto ben adattata alle esigenze del Teatro Sistina, ritoccata rispetto a quella che ha già formato oggetto di un tour estivo che ha toccato, tra i tanti, il Teatro Romano di Ostia Antica, lo Sferisterio di Macerata, la Piazza degli Scacchi di Marostica che approda a Roma Sistina in un tripudio fantasmagorico di luci, danze scatenate, musiche sempre più travolgenti e con un cast d’eccezione: da Luca Word a Paolo Conticini a Sergio Muniz ai quali si affiancano, come protagoniste femminili e regine dello spettacolo, una fantastica Sabrina Marciano nelle vesti di Donna, la “ Mamma Mia “ ed un vera, nuova scoperta, Eleonora Facchini che interpreta Sofia, la figlia di Donna.

Amiche e confidenti sincere, ma scatenate ed efficientissime, di Sofia sono Elisabetta Tulli e Laura Di Mauro, rispettivamente Rosie e Tanya oltre allo sposo Sky interpretato da Jacopo Sarno.

Amori giovanili, ricordi di uomini ormai anziani, rapporti a volte contrastanti tra madre e figlia, quest’ultima alla ricerca, alla vigilia del suo matrimonio, del padre, che cerca di individuare selezionando tra i tanti amori giovanili di sua madre grazie al ritrovamento non tanto causale di un vecchio diario della madre, fra tre possibili aspiranti al titolo.

Trenta artisti tra ballerini, recitanti, cantanti tutti ben posizionati sul palcoscenico del tempio della commedia musicale italiana, il favoloso Sistina del quale Massimo Romeo Piparo è ormai il padre adottivo, che ruotano intorno ad una scenografia opera di Teresa Caruso davvero originale composta da una abitazione che si affaccia su un molo ( vero, con almeno diecimila litri d’acqua ), da pedane che ruotano adeguatamente al momento più opportuno per descrivere una location assai ampia ma ben condensata in pochi metri quadri, e da un soppalco originalissimo nel quale è ubicata l’orchestra diretta dal bravo Emanuele Friello che accompagna, dal vivo, la spettacolare recitazione; queste le caratteristiche tecniche della realizzazione del grande Piparo.

In scena è tutta una continua sorpresa, una girandola di alternarsi vorticoso di attori, ambientazioni, esplosioni di rabbia, di gioia, di amori vecchi e nuovi mai dimenticati, di recriminazioni e di speranze,  di attesa   ansiosa per conoscere   quale sia il  vero padre della infaticabile figlia di Donna Sheridan, ( questo il nome della “Mamma Mia “ ) che ha avuto nel tempo una innumerevole serie di “ fidanzati “: da un appassionato Paolo Conticini nei panni di un fascinoso architetto, Sam Karmaikal, ad uno scombinato ed ineffabile Luca Word ( uno scanzonato ex bagnino romano che risponde al nome di Romolo ) ad un preciso e simpatico, ma qualunque, Enrique, che Sergio Muniz interpreta con grande abilità ed espressività.

L’ambiente è veramente ben descritto e delineato ( l’isola di Kaloairi, in Grecia ) ed è veramente adatto a descrivere il pathos che malgrado il continuo e sottostante divertimento, il music ispira e che appare come una favola che vuole sottendere un inno al femminismo vestito da Amore da Mamma.

A fine spettacolo una corale travolgente, spumeggiante, esplosiva esibizione corale di tutto il cast: ed è in questa occasione che abbiamo visto l’intera platea e tutto il pubblico presente “ saltare “ e cantare in maniera entusiastica sulle note affascinanti degli Abba, da “ Mamma Mia “ a “ Dancing Queen “, da “ The winner take it all “ a “ Super Trouper “: un pubblico materialmente e gradevolmente impazzito che ha molto favorevolmente accolto la prima romana di uno spettacolo da non perdere perché di portata che definire storica per la commedia musicale non appare assolutamente esagerato.

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