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La campagna “Denuncialo” arriva in Parlamento

La campagna “Denuncialo” arriva in Parlamento

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  • Veronica Maya con il fotografo Maurizio Sorge “Denuncialo” arriva in Parlamento

    La campagna di sensibilizzazione “Denuncialo” arriva in Parlamento.

E’ stata presentata ieri alla Camera un’interpellanza parlamentare da parte della deputata del M5S Marta Grande, destinatari la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dove si fa esplicito riferimento a DENUNCIALO, campagna di sensibilizzazione a tutela delle donne sottoposte a violenza presentata pochi giorni fa, che ha come madrina la conduttrice Veronica Maya e come portavoce Donatella Prampolini, vice-presidente di Confcommercio.

Nell’interpellanza (2/2050, seduta di annuncio n.900 del 13/12/2017), che vi allego integralmente, si legge quanto segue:
“La sempre crescente informazione e sensibilizzazione circa il tema della violenza sulle donne ha innescato un importante circolo virtuoso che ha registrato la mobilitazione – oltre che di importanti figure istituzionali – di soggetti provenienti dagli universi più disparati: ne è un chiaro esempio «Denuncialo», importante campagna di sensibilizzazione che ha visto protagonista, in qualità di portavoce, la dottoressa Donatella Prampolini, attuale vice-presidente di Confcommercio che ha proposto, provocatoriamente, di istituire un fondo agevolato da parte di una banca privata dal quale possano attingere le vittime; la necessità oggettiva, infatti, è quella di offrire un aiuto stabile e capace di poter garantire, in un periodo di tempo variabile secondo l’esigenza del caso, un’assistenza duratura che metta le vittime nella condizione di denunciare senza indugio la violenza subita. Per realizzare questo obiettivo, però, si rende evidente la necessità di un supporto costante e duraturo che non si limiti ad offrire il minimo indispensabile trascurando il futuro immediato….”

Nella convinzione che “una compiuta emancipazione, valore fondante dell’autonomia ed indipendenza femminile, può realizzarsi solamente laddove esiste un Paese a misura di donna” l’On. Grande evidenzia che se i servizi di welfare esistenti non sono sufficienti a sostenere le necessità di questo segmento di popolazione, è quindi necessario che vengano stanziate le risorse necessarie.
“La suddetta emancipazione passa sicuramente dai punti espressi nella relazione esplicativa del piano nazionale anti-violenza, ma è ancor più necessario porre in essere delle misure normative che intervengano ancor prima che la spirale di violenza inizi: si tratta di sostenere delle politiche di empowerment femminile, iniziando ad interessare le fasce più giovani del Paese. Solamente attraverso l’acquisizione di una piena consapevolezza dei propri diritti e delle possibilità che le donne hanno in quanto cittadini aumenterà la sensibilità, il rispetto e l’attenzione al tema della violenza di genere, della relativa discriminazione e della diffusa pratica dell’abuso di potere maschile”.

L’On. Marta Grande conclude la sua interpellanza chiedendo “se e quali iniziative di empowerment il Governo intenda assumere affinché le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini nella costruzione di un percorso professionale che non le escluda a priori da ruoli ed incarichi di vertice”, convinta del fatto che solamente aumentando e valorizzando il numero ed il ruolo delle donne nelle posizioni considerate strategiche e rilevanti, non solamente dentro le istituzioni, crescerà di riflesso anche la sensibilità e l’informazione relativa alla violenza di genere.

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