ARTE ANTEPRIME FILM CINE&TURISMO CINEMA INTERVISTE LIBERAMENTE LIBRI LO SAPEVATE CHE... MODA E TENDENZE MUSICA NEWS RECENSIONI FILM RECENSIONI SR E JR RUBRICHE TEATRO TV
Caricamento in corso

LORO 1 il cinema/vetrina di Paolo Sorrentino

LORO 1 il cinema/vetrina di Paolo Sorrentino

Condividi questo articolo:

Ad osservare la locandina di Loro 1 il rischio è quello di aspettarsi un film cupo, nerissimo e anche essenziale. Il nuovo di film di Paolo Sorrentino è invece barocco, piatto; e se è vero che questa è solo la prima parte dell’opera, è altrettanto vero che appare sciatta e sconclusionata. Il cinema/vetrina che Sorrentino produce dal post-La grande bellezza si ripresenta. Nuovamente.

Il film parte subito schematico, didascalico, tutt’altro che ermetico. Anno 2006. Una pecora varca la soglia della villa sarda di Berlusconi, si incanta di fronte alla tv mentre sta andando in onda un quiz-show condotto da Mike Bongiorno, sguardo rivolto poi al climatizzatore ed ecco che cade a terra morta: una metafora sul pubblico televisivo annichilito e anestetizzato. Nei 60 minuti seguenti iniziano ad emergere “loro”, ovvero i potenti, i ruffiani, gli arrivisti, un ex-ministro e le donne. Un fiume di donne sempre, costantemente nude o poco vestite con il vizio di mostrare i loro seni e vendere i loro corpi. Un paese assolutamente realistico, per carità, fatto di feste e salotti borghesi pieni di buon vino e cocaina. E poi il personaggio interpretato da Riccardo Scamarcio, Sergio Morra, chiaramente ispirato a Giampaolo Tarantini, reclutatore assoluto di prede per il Presidente. Il problema è che Sorrentino non opera un’analisi conturbante alla Kubrick o violenta alla Pasolini per descrivere il fenomeno della mercificazione dei corpi e delle ossessioni del potere. Sposta la macchina con la sua solita maestria, ma ne viene fuori un cinema imbolsito di manierismo, che strizza l’occhio alle scene rock and roll di Scorsese decontestualizzandosi continuamente. Una successione di fotogrammi voyeuristici e irritanti. L’ultima mezz’ora di Loro 1 è dedicata poi, per intero, alla figura del leader di Forza Italia, che entra in scena (interpretato dal sempre bravo Toni Servillo) dopo essere stato solo nominato in precedenza. L’epifania dopo un’attesa messianica. Più interessante, certamente, questo frangente, che sarà poi quello che spingerà a vedere anche la seconda parte del film e che si concentra soprattutto sul rapporto con l’allora moglie Veronica Lario. Sorrentino ci mostra un Berlusconi clownesco, perciò assolutamente verosimile, con il suo smagliante sorriso bianchissimo e il suo volto plastico. Un uomo ossessionato da se stesso e smanioso di esibire il proprio sconfinato potere.

Quale sarà il profilo di Loro 2 non è dato sapere. La speranza è che Sorrentino si guardi un po’ indietro e ritorni ad un cinema più puro, meno lubrico. Magari meno “diretto” ma più sincero.

Luca Di Dio

Potrebbe interessarti