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Mostra del Cinema di Venezia: “ Zen sul ghiaccio sottile “. Margherita Ferri debutta al Biennale College Cinema con una storia di genere, sessualità, discriminazione, libertà

Mostra del Cinema di Venezia: “ Zen sul ghiaccio sottile “. Margherita Ferri debutta al Biennale College Cinema con una storia di genere, sessualità, discriminazione, libertà

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Margherita Ferri, alla sua opera prima “ Zen sul ghiaccio sottile “ esordisce in prima mondiale a Venezia in Biennale College – Cinema, il laboratorio di alta formazione per lo sviluppo e la produzione di lungometraggi a micro-budget, che dal 2012 ha lanciato talenti come Duccio Charini con Short Skin nel 2014, Anna Rose Holmer con The Fits nel 2015 e Alessandro Aronadio con Orecchie nel 2016.

La Ferri, formata all’UCLA di Los Angeles e poi al Centro Sperimentale di Cinematografia, dopo esperienze nel documentario televisivo e cinematografico a livello nazionale e internazionale, e dopo aver co-diretto la pluripremiata web-serie “STATUS”, approda al cinema di finzione con un racconto dal sapore fortemente autobiografico.

Maia, detta ZEN, è una sedicenne irrequieta e solitaria che vive in un piccolo paese dell’Appennino emiliano. È l’unica femmina della squadra di hockey locale e i suoi compagni non perdono occasione di bullizzarla per il suo essere maschiaccio.

Quando Vanessa – l’intrigante e confusa fidanzata di un giocatore della squadra – scappa di casa e si nasconde nel rifugio della madre di Maia, tra le due nasce un legame e Maia riesce per la prima volta a confidare a qualcuno i dubbi sulla propria identità.

Entrambe spinte dal bisogno di uscire dai ruoli che la piccola comunità le ha forzate a interpretare, Maia e Vanessa iniziano così un percorso alla ricerca della propria identità e sessualità, liquide e inquiete come solo l’adolescenza sa essere.

Il film racconta il disagio e le lotte che deve affrontare chi non si conforma ai ruoli di genere e all’eteronormatività imposta dalla nostra società. Ho cercato di raccontare la storia di Maia giustapponendo le sue emozioni al paesaggio dell’Appennino Emiliano, bellissimo e dimenticato […]. Volevo fare un film radicato nella comunità LGBT+ e nei nostri territori, ma con l’obiettivo di condurre il pubblico in quel cammino universale che porta alla scoperta di sé stessi, negli anni inquieti dell’adolescenza’.

Tra gli interpreti: Eleonora Conti, Susanna Acchiardi, Fabrizia Sacchi, Edoardo Lomazzi, Ruben Nativi, Alexandra Gaspar, Maurizio Stefanelli, Marco Manfredi, Giulia Lorenzelli