Dall’11 marzo su Rai Gulp: JAMS, la prima serie per ragazzi che tratta di molestie sui minori
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Le molestie sui minori al centro di una nuova serie tv della Rai: Jams, una storia che tratta di amicizia e di coraggio, realizzata con la preziosa consulenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e che racconta di un gruppo di amici per la pelle i quali, nel corso di una frequentazione di un corso di cucina, si trovano loro malgrado ad affrontare una brutta situazione, tale che la loro spontaneità giovanile e la loro spensieratezza verrà messa a dura prova.
E’ una storia di coraggio e di amicizia elevata al massimo grado, con la partecipazione dello chef Alessandro Borghese, Sonia Battisti, Giulia Cragnotti ed Edoardo Varone, quattro alunni, amici, che frequentano la prima media come tanti altri e che, come tanti altri vivono le esperienze tipiche della loro età, come i primi amori, le amicizie e le piccole rivalità.
Nel corso di un contest di cucina organizzato dalla scuola la chef Joy convince i ragazzi a formare la squadra dei Jams: tutto sembra andare nel migliore dei modi, ma un’ombra si allunga sulla loro spensieratezza: la solare Joy sarà vittima di molestie da parte di un vicino di casa, un insospettabile amico di famiglia.
Il suo carattere cambia, si isola, anche il rendimento scolastico va in crisi: saranno i suoi amici, grazie alla forza del loro legame, ad accorgersene e a salvare Joy. E alla fine i Jams vinceranno il contest, premiati da un grande chef: Alessandro Borghese.
Obiettivo della serie tv coprodotta da Rai Ragazzi e Stand by Me è quello, dichiarato, di aiutare i ragazzi a decifrare i comportamenti ambigui degli adulti, a non farsi manipolare, a riconoscere i rischi e soprattutto a parlare superando la paura e la vergogna.
La serie, composta di dieci episodi ognuno della durata di 25 minuti, è stata ideata per Rai Ragazzi da Simona Ercolani, già showrunner dell’amatissima serie per ragazzi “Sara e Marti #LaNostraStoria”, e diretta da Alessandro Celli, “JAMS” è stata girata con l’innovativa tecnica del constructed reality, in cui la recitazione è per lo più legata all’improvvisazione spontanea, pur seguendo uno script.
Molti dialoghi sono conversazioni autentiche tra gli attori, riprese e mantenute tali così da non perdere la loro efficacia e vicinanza con il linguaggio del pubblico. La storia è narrata da Alice, la migliore amica di Joy, che racconta la storia a posteriori direttamente al pubblico. A supportare il lancio della serie è previsto un road tour nelle scuole in collaborazione con il MIUR – Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.