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“Torna a casa, Jimi” di Marios Piperides: Jimi (Hendrix), la musica trova sempre la strada per entrare…

“Torna a casa, Jimi” di Marios Piperides: Jimi (Hendrix), la musica trova sempre la strada per entrare…

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“Torna a casa, Jimi” di Marios Piperides: Jimi (Hendrix), la musica trova sempre la strada per entrare…

Jimi è un cane molto specile, amato sopra ogni cosa dal suo proprietario, Yiannis (Adam Bousdoukos), è solito scappare per le strade di Nicosia. La capitale di Cipro, l’unica al mondo ad essere ancora  spaccata in due. Nicosia è divisa tra la zona greca e quella turca, presidiata da un confine, una terra di nessuno, una zona cuscinetto, in cui nessuno può passare da una parte all’altra se non dopo accurati controlli.

In particolare la legge vieta ad animali, piante o prodotti di essere trasferiti dal settore greco di Cipro a quello turco. E viceversa. Così, quando il cane Jimi Hendrix attraversa accidentalmente la zona cuscinetto dell’ONU, il suo padrone rocchettaro Yiannis, in procinto di  lasciare l’isola per cercare fortuna altrove, deve invece fermarsi, facendo di tutto per riportarlo indietro. E “fare di tutto” significa una cosa sola, violare la legge, perché il povero Jimi è diventato automaticamente merce di contrabbando! Mancano tre giorni alla parteza, ma Janni non può lasciare Jimi, deve ritrovarlo per portarlo con sè. Una seie interminabile di peripezie lo portano dall’altra parte, nella zona turca, un luogo dove non è maii stato prima. Scopre un mondo diverso dove la ricerca di afermazione turca è in realtà solo una questione politica, i turchi greci non sono poi differenti da lui. Nasce così una spericolata alleanza tra il greco Yiannis e il turco Hasan che deciderà le sorti della partita.

Al centro della stooria c’è Jimi, ma il piccolo cagnolino sembra essere la raffigurazione della musica, che il regista fa attraversare qualunque confine. E’ la musica e l’amore per essa ad essere la vera protagonista del film. Il fil rouge della vicenda che, in modo delicato e leggero riporta in primo piano la questione politica di Cipro, presidiata dalle Nazioni Unite, divisa in due da un confine nella realtà inesistente. Una coesistenza che potresse essere una pacifica convivenza e che invece, a causa del muro, del confine, rende sopspettosi i greci e i turchi, o turchi greci. La ricerca di Jimi, metterà in evidenza che in realtà turchi e greci sono un unico popolo, appartenenti alla medesima razza. Il sogno di cercare fortuna lontano, in Europa, svanisce. Nessun luogo può essere migliore di quello dove ci sono le proprie radici. La musica- Jimi invece prevarica i confini, attraversa le barriere e i confini, unisce e annulla le differenze.

Sono cresciuto sentendomi raccontare che i turchi erano il mio nemico… – racconta il regista, cresciuto nella zona greca di Cipro -. Ho dovuto aspettare l’apertura del check-point, nel 2003, per poter visitare una parte della mia patria dove non avevo mai messo piede. Tutto mi è apparso strano e diverso ma, contemporaneamente, familiare. I luoghi, l’architettura, gli odori, la gente… Ho provato la paradossale sensazione che tutta quella estraneità mi fosse familiare! Come accade a Yiannis e Hasan, i protagonisti di Torna a casa, Jimi!, quando inizi a conoscerti e a parlarti, sempre con rispetto dell’altro punto di vista, capisci che è il modo giusto per vivere insieme. Costruire muri e dividere le persone non porta da nessuna parte…” , spiega Marios Piperide.

“Torna a casa, Jimi!” è una commedia poetica che ha emozionato e convinto il Tribeca Film Festival, aggiudicandosi il Premio di Miglior Film. Sarà nelle sale italiane dal 18 aprile.