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Venezia 2019, A Vincenzo Mollica il Premio Pietro Bianchi: passione, fatica e curiosità la chiave del suo successo

Venezia 2019, A Vincenzo Mollica il Premio Pietro Bianchi: passione, fatica e curiosità la chiave del suo successo

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Vincenzo Mollica Premio Bianchi 2019 Venezia SNGCIA Vincenzo Mollica il Premio Pietro Bianchi: passione, fatica e curiosità la chiave del suo successo. 

Vincenzo Mollica è un riferimento per chiunque voglia raccontare il mondo del cinema, allo stesso tempo con il suo inconfondibile stile arriva al pubblico regalando, con i suoi servizi, delle “pillole di cultura” nel modo più schietto e divertente possibile. In modo naturale, senza forzature passa da una star all’altra senza mai essere referenziale, portandoci a conoscere da vicino personaggi che altrimenti rimarrebbero confinati su un piedistallo.

Va  a Vincenzo Mollica il Premio Pietro Bianchi 2019, che da quarant’anni i Giornalisti Cinematografici consegnano a Venezia in omaggio ad una personalità del cinema. Mollica è il numero uno del giornalismo cinematografico, amato dai suoi colleghi, seguito quotidianamente da milioni di spettatori del Tg1 e da tutto il mondo dello spettacolo, la voce che da qualche decennio racconta il cinema con competenza e puntualità ma, soprattutto, con contagiosa passione.

“Dedicargli il nostro omaggio significa festeggiare il più grande di tutti noi – sottolinea il Direttivo del Sindacato –  che con la sua professionalità, il tratto di originalità e di competenza assoluta ci regala una lezione di giornalismo attraverso uno stile inconfondibile e un racconto appassionato. Oltre il ruolo professionale, il ‘nostro’ Vincenzo – nella tradizione dei ‘pionieri’ del nostro mestiere – è diventato attraverso le sue cronache un vero e proprio archivio vivente di un mondo che continua a raccontarci con lo stesso entusiasmo del primo giorno da cronista. Ma soprattutto riesce con la sua autorevolezza a conquistare l’attenzione e l’affetto del pubblico che anche grazie a lui impara ogni giorno qualcosa in più sul cinema”.

“Quando Laura Delli Colli mi ha comunicato che avevo vinto il Premio Bianchi – commenta Mollica – ho provato un’emozione pura e una gioia schietta e naturale, come quando a scuola mi dicevano che ero stato promosso. So bene di non meritare questo Premio, soprattutto se penso ai grandi artisti che lo hanno ricevuto negli anni. Ma so anche che questo riconoscimento arriva dall’affetto che tanti colleghi e tante persone mi dimostrano ogni giorno, e proprio per questo lo accolgo con uno spirito di festa ed estrema gratitudine per il Sindacato dei Giornalisti Cinematografici che ha pensato di attribuirmelo. Ho sempre lavorato cercando di mettere insieme tre elementi: fatica, passione e curiosità e questo mi ha permesso di diventare un cronista impressionista e impressionabile”.

IL PREMIO BIANCHI

Intitolato alla memoria del critico e giornalista Pietro Bianchi, è il Premio che ogni anno il SNGCI – Sindacato dei giornalisti cinematografici –  in accordo con la Mostra di Venezia, assegna a una personalità che si è distinta nella cultura cinematografica.

E’ andato a protagonisti del cinema come Mario Soldati – nel 1978 il primo “Premio Bianchi” della storia –  Cesare Zavattini, Alessandro Blasetti, Renato Castellani, Luigi Zampa, Alberto Lattuada, Mario Monicelli, Luigi Comencini, Giuseppe De Santis, poi a Francesco Rosi, Dino Risi, Ettore Scola, Paolo e Vittorio Taviani, Luigi Magni, Carlo Lizzani, Bernardo Bertolucci, Michelangelo Antonioni, Alberto Sordi. Tra gli sceneggiatori lo hanno ricevuto  Suso Cecchi D’Amico, Age e Scarpelli e Tonino Guerra, il direttore della fotografia Giuseppe Rotunno e il montatore Roberto Perpignani.

Ha festeggiato a Venezia anche un protagonista della comunicazione sul cinema come Enrico Lucherini e in un’edizione ‘collettiva’ i nomi più importanti della critica – negli ultimi anni è andato anche a Marco Bellocchio, Giuliano Montaldo, Gianni Amelio, Enzo D’Alò, Gabriele Salvatores, Ermanno Olmi, Michele Placido, Ugo Gregoretti. Lo scorso anno lo ha ricevuto Carlo Verdone in occasione dei suoi primi quarant’anni di carriera, un compleanno condiviso con i 40 del Bianchi.