Emozioni alla Festa del Cinema di Roma
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Con la proiezione di Tornare (Francesca Comencini) e la proclamazione di Santa subito, vincitore del 14° Marco Aurelio, la Festa Del Cinema Di Roma ha ormai toccato il suo termine. Oggi, alcune importanti sale come al Maxxi, alla Casa Del Cinema, al teatro Palladium e alla Alice Tim Vision, offriranno in replica alcuni tra i lungometraggi proposti, come il celebre The Irishman di Martin Scorsese, Belle Epoque di Nicolas Bedos, la biografia di Cecchi Gori, una famiglia italiana e naturalmente Santa subito di Alessandro Piva, che ha regalato un riconoscimento prestigioso. Più che una biografia, il documentario presenta una serie di riflessioni sugli anni passati, quando il reato di stalking non esisteva.
Siamo a Bari negli anni ’80: Santa è una ragazza allegra, dolce e gentile. Sin da bambina, ritiene sempre che il dono più grande che la vita le abbia donato è la fede in Dio. Frequenta assiduamente la Chiesa, partecipa ad attività di volontariato e non perde occasione per affrontare tematiche spirituali insieme ai suoi amici, al parroco e ai genitori. Trovato il coraggio di esternare la chiamata ricevuta per una vita missionaria, l’esistenza di Santa però si trasforma in un incubo per colpa di una persona segretamente innamorata. Non accettando la sua scelta, il ragazzo inizierà a perseguitarla e minacciarla. Attraverso lettere, commenti e testimonianze, Alessandro Priva racconta ogni particolare della vicenda fino al tragico epilogo del 15 marzo 1991, giorno in cui la ragazza è stata accoltellata.
Si tratta di una prova non facile e volutamente dedicata a tutte le persone che oggi riescono a sopravvivere grazie alla legge. Nelle numerose lettere che Santa scriveva ai suoi amici, le parole, lette dalla dolcissima voce di Federica Torchetti, emerge tutta l’inquietudine, il coraggio, ma soprattutto la rassegnazione per un aiuto che nessuno si offriva di dare. Forse un destino segnato, forse una tragedia che si poteva evitare. Il folle gesto pone una delicata riflessione sul tema della fede, messa costantemente alla prova attraverso i gesti estremi e l’ingiustizia di un mondo in cui Dio sembra non trovare alcun posto. Come si fa ad accettare una morte del genere, per di più ascoltando una voce flebile che perdona il suo aggressore per tutto ciò che ha fatto?
Nel corso della Festa, una nazione che ha fatto certamente la sua figura è senza dubbio la Francia con ben quattro film in concorso: Fete de famille, La majour resté a venir, lo spensierato e delizioso Belle epoque con una trama molto originale e la commovente storia d’amore contrastata tra due donne raccontata in Deux, che nel giorno in cui Martin Scorsese presentava il suo The Irishman, ha offerto una più che valida alternativa, anche per gli sfortunati non riusciti a entrare in una stracolma Sala Sinopoli. A pochi passi, nella più piccola Petrassi, un pubblico in visibilio ha elogiato l’opera diretta da Filippo Meneghetti con ben 7 minuti di applausi.
Tra gli altri film che ci auguriamo possano essere proiettati, il belga On air di Manno Lassens è risultato tra i documentari più interessanti di questi ultimi anni. Un ottimo ritratto e una testimonianza diretta della dittatura del Brundi, per conoscere il coraggio e la tenacia di Bob Rugurika, il giornalista/direttore del radiogiornale della Radio Popolare Africana. Attraverso le sue parole e le sue trasmissioni, Bob lancia una sfida al presidente Nkurunziza, chiedendo al popolo di non permettere che la costituzione sia modificata.
Buona visione a chi sceglierà di vedere questi film.
Eugenio Bonardi