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“Accetto Miracoli”, Tiziano Ferro e il desiderio di paternità

“Accetto Miracoli”, Tiziano Ferro e il desiderio di paternità

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Tiziano Ferro canta Tenco

“Accetto Miracoli”, il singolo che segna il ritorno di Tiziano Ferro e di un omonimo album. Un brano che resta nel cuore, che invita a lasciar fare al destino affinché i miracoli accadano. Il miracolo a cui aspira oggi, è l’arrivo di un figlio, come ha dichiarato a Sky TG24, un sogno per Tiziano Ferro da realizzare. Da ragazzo di provincia, ha ribadito la necessità di contrastare il bullismo, di cui lui stesso è stato vittima da ragazzino, perchè alcune parole ti possono ferire e far cadere in depressione, credi che le cose che ti dicono siano vere…

“Accetto Miracoli”, video e testo:

Non mi toccare perché ti odio
Non cancellarmi perché ho bisogno
di rimanerti in testa il tempo di sfatare il sogno
e riderò finché non passa, e ti capisco perché è la stessa
malinconia di quando tutto torna e niente resta

Cosa ti lascio di me? E di te io cosa prendo?
Prendo un tatuaggio
Prendo quella sera
Prendo questa lacrima
E cosa mi lasci di te?
E di me tu come tu cosa prendi?
Scegli una canzone, scegli il mio silenzio
Scelgo di non rivederti

Nasce dal colore di una rosa appassita un’altra vita
poche idee o sempre le stesse, prometto basta promesse
e ho cambiato e ho cambiato e anche fosse l’ultima fermata
lascio la mia vita molto meglio di come l’ho trovata

fermo agli ostacoli
accetto miracoli

andiamo altrove, ma torneremo
non ti ho mai avuto
e tu nemmeno
non temi neanche ed io spero ti perdoni lui almeno
lo avevo già previsto, le conseguenze sono tue
ti avevo avvisato, per l’ultima volta
e con questa sono due

Nasce dal colore di una rosa appassita un’altra vita
Poche idee o sempre le stesse, prometto basta promesse
e ho cambiato, e ho cambiato, e anche fosse l’ultima fermata
lascio la mia vita molto meglio di come l’ho trovata
di come l’hai lasciata

E con tutto ciò che ho visto è difficile capire se esisto
e nonostante tutto ora mi guardo e poi mi chiedo, dove vai
Fermo agli ostacoli. Accetto miracoli.

Di seguito un estratto della lunga intervista rilasciata da Tiziano Ferro negli studi di Sky TG24, nella quale ha parlato anche del desiderio di avere un figlio: “Io non ho un figlio per quanto io lo sogni, forse in questo momento è la cosa alla quale penso di più nella vita. Però tutti quanti, quelli che hanno dei figli, mi raccontano che non puoi neanche avvicinarti a capire cosa possa essere. Quindi io mi apro a questo dono e a questo ennesimo miracolo che sarà scritto da chi di dovere. Io potrò soltanto essere accogliente, desiderare e anche pregare senza negoziare. Direi: se vuoi sto qua”.

Tiziano ferro ai microfoni di Sky TG24 è anche ritornato sul tema del bullismo: “recentemente ho parlato della pesantezza di alcune parole, rimarcando il fatto che le parole hanno peso. Tante parole hanno peso, tutte le parole hanno peso anche la parola scusa, potevo fare meglio, potevo essere migliore. Rimarchiamo anche il fatto di tornare indietro quando si è in grado di capire di aver sbagliato, credo che il recupero e la risalita facciano più rumore del danno. Ho tantissimi amici con i quali ho iniziato con il piede sbagliato e probabilmente da piccoli erano anche dei bulli con me, ma quando si sono fermati mi hanno detto ‘tu sei una bella persona, mi piaci’  e mi hanno chiesto scusa. Ma non scusa buttando per aria una parola della quale ormai abusiamo, ma dicendo ‘sarò migliore’ allora anche quello ha un peso. L’empatia si recupera, io non parlo soltanto del cercare delle regole contro i bulli, parlo anche del bisogno di educare chi si trova involontariamente a sbagliare. Bisogna sbagliare, ma anche tornare indietro, fermarsi e prendere le proprie responsabilità. Anche questo è un atto di grande generosità ed empatia. Altrimenti è meglio stare zitti”.

“Il problema – ha poi spiegato Tiziano Ferro parlando della sua esperienza personale con il bullismo – è che noi non capiamo di vivere nel disagio e di vivere rapporti di abuso mentale e verbale, perché poi pensiamo che queste persone abbiano ragione. Se sono un ragazzo molto giovane, fragile e vulnerabile e tu mi dici una parola molto brutta e sconfortante, io ti credo. Più lasci entrare queste energie negative, più tu caschi in quella che può anche essere depressione. Quando vivi in una realtà molto semplice come la mia, in una realtà di provincia, non sai nemmeno cosa è la depressione e quindi la prendi nell’unica maniera in cui sai vivere e l’abbracci e pensi che sia normale. Poi esci nel mondo e ti dicono che c’è anche l’opzione di essere felice. Quando scopri questa possibilità non ti fermi più. Eccomi qua”.

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