“La Vita Promessa- Parte II” di Ricky Tognazzi, con Luisa Ranieri e Francesco Arca
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“La vita Promessa-Parte II”, Luisa Ranieri e Francesco Arca nella seconda stagione della fiction Rai, diretta da Ricky Tognazzi.
C’è grande attesa per il ritorno della fiction che ha affascinato il pubblico, da una parte per la forza del personaggio interpretato da Luisa Ranieri, una donna forte e instancabile, dall’altra l’intreccio tra i sogni degli emigranti italiani e la cronaca dei soprusi mafiosi, contrastati con dignità e lealtà. Un’epoca in cui il “sogno americano”, la speranza di una “vita promessa” migliore, era il sogno di un’Italia rurale che vedeva nel nuovo mondo l’opportunità di un riscatto. Come mostra la fiction, nulla è così facile, occorre determinazione e volontà.
Dopo il successo della prima stagione, la saga dei Rizzo: la famiglia di siciliani emigrati in America con a capo l’affascinate Carmela, una donna volitiva, tenace e coraggiosa, ma soprattutto madre attenta e premurosa,
pronta a lottare contro ogni avversità pur di proteggere e dare un futuro ai suoi figli.
Tre prime serate, in onda da domenica 23 febbraio, in prima visione su Rai1. “La vita promessa – Parte II” è una coproduzione Rai Fiction – Picomedia, prodotta da Roberto Sessa con Max Gusberti, per la regia di Ricky Tognazzi. Firmano la sceneggiatura Franco Bernini, Simona Izzo, Franco Marotta e Laura Toscano.
Luisa Ranieri è ancora una volta protagonista di una storia appassionante che unisce il pathos del melodramma materno alla tensione del gangster movie, la cornice affascinante della famosa Little Italy newyorkese all’attualità di un tema come quello dell’immigrazione. Attraverso le vicende private e personali dei Rizzo si traccia un affresco dell’epoca, dal punto di vista degli italo-americani.
In questa seconda stagione ci troviamo a cavallo tra gli anni ‘30 e ‘40. I protagonisti della serie sono personaggi di fantasia che interagiscono con personaggi storici, come Lucky Luciano e Fiorello La Guardia.
LA VITA PROMESSA -PARTE II
New York, 1937. La famiglia Rizzo ha una nuova casa e un nuovo ristorante a Little Italy e, nonostante le dolorosissime perdite che ha dovuto affrontare, sembra aver trovato finalmente la vita promessa in America.
Carmela (Luisa Ranieri), infaticabile, è sempre l’anima dell’intera famiglia e a lei fanno riferimento tutti, Rocco (Emilio Fallarino) per primo, il figlio menomato dalla mano violenta di Vincenzo Spanò (Francesco Arca) che ha dato
il via a tutte le drammatiche vicende di questa famiglia. Mentre Rosa (Miriam Dalmazio), rimasta vedova di Michele, è andata ad abitare dal vecchio compagno di lotte, Carlo Ragusa (Antonio Monsellato), senza però che tra di loro ci
sia nulla. Maria (Francesca Di Maggio) e Alfio (Primo Reggiani) si sono appena sposati, dopo tanti anni di lutto per il suicidio del marito di Maria che aveva scoperto la loro relazione struggente e clandestina; Alfredo (Vittorio Magazzù)
è innamorato di una ricca americana, Sharon (Miriam Cappa), non se la passa troppo bene a causa della crisi e dà una mano al banco dei pegni della sorella; Antonio (Giuseppe Spata), dopo aver scontato due anni di prigione a causa della sparatoria contro Spanò, ha trovato un lavoro come croupier in una festosa sala giochi di proprietà della mafia. Carmela continua a pensare a mister Ferri (Thomas Trabacchi) che è tornato da qualche anno in Germania per affari. Prima di partire l’uomo le aveva proposto di sposarla ma lei non si sentiva pronta e aveva rifiutato. Le cose da fare sono sempre infinite: il ristorante, i figli da seguire e Carmela trascura l’amore. Una vita tranquilla che, improvvisamente, va in pezzi sotto l’urto di due eventi quasi concomitanti: Rocco fugge di casa dopo l’ennesima lite tra Rosa e Carmela e Spanò – che non era morto ma soltanto rimasto gravemente ferito nel conflitto a fuoco sul finire della prima stagione – evade dalla prigione federale dove era rinchiuso e vuole la sua vendetta. Tutti si mobilitano per cercare Rocco e dalla Germania torna anche mister Ferri. Non è solo, perché ha preso a cuore le sorti di una famiglia ebrea perseguitata dai nazisti che però ha grosse difficoltà ad espatriare. Per il momento solo la piccola Sarah (Sara Ciocca) riesce a raggiungere New York e Carmela la accoglie e accudisce come fosse una figlia.
Tra Carmela e Ferri rinasce l’amore. Tra Spanò e Antonio, da subito, è invece lotta all’ultimo sangue: i due si sfidano ma vengono fermati dal boss dominante, Lucky Luciano (Marcello Mazzarella), latitante e ricercato dall’FBI, incontrastato padrone della città, per i quali lavorano entrambi. È soltanto l’inizio di una serie di eventi che avranno conseguenze drammatiche: la famiglia Rizzo ha tanti segreti che lentamente verranno alla luce segnando la vita di tutti. Il piccolo Turi (Antonio Avella), figlio di Maria, scoprirà che il padre Mosé si è ucciso a causa dell’amore adultero tra la madre e Alfio e si legherà allo zio Antonio. Il quale, a sua volta, ha molto da nascondere ed è tallonato da un agente dell’FBI, Cesare Vitale (Arturo Muselli). Alfredo, in cerca di un’affermazione sociale per rendersi degno della sua ricca fidanzata, si presenterà alle elezioni comunali con Fiorello La Guardia (Emanuele Salce), un italoamericano fuori dalla norma che è riuscito a diventare sindaco di New York e che mira alla riconferma.
Intanto Spanò, nonostante il divieto di Lucky Luciano, aspetta l’occasione per uccidere Antonio. E Vitale mette gli occhi su Rosa. Ignara di tutto questo, Carmela si batte come una leonessa per tenere unita la famiglia e continuare
nella disperata ricerca di Rocco, proprio mentre deve difendersi dalla passione sfrenata di Spanò e lottare per impedire che il suo ristorante venga demolito a causa di una speculazione edilizia. Chiunque altro si arrenderebbe, ma non lei, che risponde colpo su colpo.
Reagisce alle minacce, mantiene uniti i suoi figli “come le dita di una mano”. E intanto la piccola Sarah viene raggiunta a New York dal padre Bruno (Stefano Dionisi) che finalmente è riuscito a scappare dalla Germania.
Riky Tognazzi, racconta…
È la prima volta, nella mia lunga carriera, che mi capita di fare il seguito di una serie: La vita promessa, andata in onda nel 2018. La storia, ambientata negli anni ’20, raccontava la drammatica emigrazione degli italiani in America, con al centro una donna, Carmela, la splendida Luisa Ranieri: ha avuto un’accoglienza strepitosa, appassionando milioni di spettatori.
In molti, dopo la fine della serie, mi chiedevano quale fosse il destino di Carmela, se si sarebbe sposata con mister Ferri, interpretato dall’ottimo Trabacchi, o quello di Antonio, di Maria e Alfio, dell’amato Rocco e di Rosa e dell’intraprendente Alfredo, e se l’incubo di Spanò, cui ha dato il volto il sorprendente Francesco Arca, colpito al cuore da Antonio, fosse davvero finito per Carmela.
Ma il materiale residuo, pur ricco e prezioso di Marotta e Toscano, non sembrava sufficiente per poter continuare questa storia in almeno tre puntate come richiesto dalla Rai e dalla Produzione; ed ecco che mi sono venuti in soccorso gli sceneggiatori: Simona Izzo, che aveva già curato la prima serie, e Franco Bernini.
Gli autori mi hanno consegnato un ricco bottino che, pur tenendo conto dell’eredità dei due maestri, si arricchiva di nuovi personaggi. Così è spuntato Bruno, un medico ebreo di origine italiana, un sensibile ma incisivo Stefano Dionisi, e sua figlia Sarah, interpretata da Sara Ciocca, una giovanissima attrice che ha dato prova di sé nell’ultimo film di Ferzan Ozpetek. Ma anche Cesare Vitale, un algido ma emozionante federale dell’FBI, per cui ho scelto Arturo Muselli, reduce dal successo di Gomorra. Sharon, la nuova fidanzata di Alfredo, ha il volto della bella Miriam Cappa, mentre Rita, una donna emancipata e affascinante, quello della poliedrica Eleonora Giovanardi, assistente del
mitico Fiorello La Guardia, il sindaco di New York che ha le sembianze di un tonico Emanuele Salce. Marcello Mazzarella dà corpo a un minaccioso Lucky Luciano e l’eterea Demetra Bellina nei panni di Emily, ad una bellissima albina.
Nel frattempo, i nostri bambini sono cresciuti: Turi, figlio di Maria e di Mosè, morto suicida, oggi ha tredici anni e il volto di un talentuoso Antonio Avella, che cederà il passo, nel 1943, al vibrante Brenno Placido.
E Spanò? Che fine ha fatto? Lo ritroviamo sull’ambulanza di un penitenziario di massima sicurezza, spargendo sangue riesce a evadere. Non avrei potuto fare a meno di questo personaggio