“Glassboy” di Samuele Rossi, il delicato passaggio dal bambino all’età adulta #recensione
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“Glassboy” di Samuele Rossi, il delicato passaggio dal bambino all’età adulta
di Chiara Rapisarda
“Glassboy” è un film che si presenta con l’intenzione di coniugare un linguaggio autoriale indipendente a un discorso più fruibile al vasto pubblico. L’asse su cui ruota l’intera struttura filmica è l’idea di riconsiderare il concetto di fragilità. Tratta dal racconto Il bambino di vetro di Fabrizio Silei – che affronta in modo sapiente il tema della vulnerabilità come motore di crescita, seppur difficile, per la costante lotta – l’opera cinematografica trova anche altri riferimenti letterari in classici quali Gianburrasca e I ragazzi della via Pal, proprio per la sua matrice da romanzo di formazione. Difatti il protagonista della storia, Pino, (Andrea Arru) affetto da una malattia al sangue che lo costringe a casa, affronterà un processo di crescita non solo individuale, ma anche collettivo. La sua routine, scandita dalle affettuose attenzioni dei genitori e dalle cure del medico (Giorgio Colangeli) lo porterà a spiare, dalla finestra della sua stanza, un gruppo di bambini che giocano in strada. Il desiderio d’infrangere l’isolamento e la necessità di sentirsi parte di quel gruppo lo spingeranno a trasgredire e ad uscire dalla sua prigione dorata, stabilendo relazioni reali (e non più attraverso i disegni) con i suoi coetanei. L’incontro con Mavi (Rosa Barbolini) restituirà a Pino il coraggio e la fiducia in se stesso, necessari per provare a vivere al di fuori delle mura domestiche. Il drastico intervento dell’eccentrica nonna di Pino (interpretata da Loretta Goggi) costringerà i giovani personaggi a intraprendere un’avventura alla ricerca dell’amico misteriosamente scomparso. Sarà proprio il loro atteggiamento responsabile a suggerire allo spettatore il compimento di un primo passo nel percorso che dall’infanzia porta all’età adulta. Il nucleo portante del racconto resta comunque la necessità di affrontare la diversità come atto di partecipazione integrante e solidale. Nel complesso, si tratta di un family movie apprezzabile, con atmosfere calde e toni fiabeschi, nonostante la componente comica risulti un po’ forzata e, a tratti, enfatizzata.
“GLASSBOY”, diretto dal regista e sceneggiatore Samuele Rossi, con Loretta Goggi, Giorgia Wurth, Massimo De Lorenzo, Giorgio Colangeli, David Paryla e il giovanissimo Andrea Arru, uscirà il 1° febbraio distribuito da Solaria Film in collaborazione con Minerva Pictures
Dopo essersi aggiudicato il premio ECFA come Miglior Film Europeo per Ragazzi al PÖFF | Tallinn Black Nights Film Festival, il film è stato presentato in anteprima italiana al 50/mo Giffoni