“Anna Foglietta – Il coraggio di essere libera”, in onda lunedì 14 giugno alle 21 su Sky TG24
Condividi questo articolo:
“Anna Foglietta – Il coraggio di essere libera”, in onda lunedì 14 giugno alle 21 su Sky TG24
Anna Foglietta è l’ospite di Stories, il ciclo di interviste dedicate al mondo dello spettacolo di Sky TG24. L’artista si racconta al vicedirettore di Sky TG24 Omar Schillaci.
Anna Foglietta interpreta Franca Rampi, madre del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano nel giugno 1981, nella produzione Sky Original “Alfredino – Una Storia Italiana”, realizzata da Sky e da Marco Belardi per Lotus Production, che sarà in prima TV il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su NOW, che ripercorre la vicenda di Vermicino, un trauma collettivo che si vuole raccontare animati dalla speranza di aiutare ad elaborarlo e superarlo. Un evento doloroso che appartiene alla memoria storica dell’Italia e da cui, però, è scaturito qualcosa di prezioso: la vicenda di Alfredino diede infatti un impulso decisivo alla costituzione della Protezione Civile come la conosciamo oggi e grazie alla determinazione di Franca Rampi è sorto il Centro Alfredo Rampi, con l’obiettivo di evitare che altri potessero soffrire quanto da loro sofferto.
Con la regia di Francesco Venuto, l’intervista ripercorre questa sua ultima difficile prova d’artista: interpretare una madre che perde un figlio così, ha spiegato, è un bel salto nel buio, doloroso, dal quale ho dovuto prendere le distanze. Sin da subito ho dovuto ragionare come se fosse un film interamente di finzione. Ho dovuto credere che non fosse una storia realmente accaduta, nonostante ogni cosa di me mi dicesse il contrario. È stato il mio più grande merito e la mia più grande fatica, perché stavo entrando in un transfert molto pericoloso. A un certo punto mi sono anche sentita in colpa nei confronti di questa donna a cui è stato tolto brutalmente tutto. Una figura, quella di Franca Rampi, per cui Anna Foglietta ha grandissima ammirazione: La signora Franca Rampi – ha spiegato – non si è persa in chiacchiere, non ha mai voluto parlare del dolore. Ha fondato insieme a suo marito e due suoi grandi collaboratori, gli psicoterapeuti Daniele e Rita, che l’hanno seguita per tutta la vita, il Centro Alfredo Rampi per la protezione civile, affinché non capitasse più né ai bambini né ai ragazzi di poter cadere in un pozzo. Ha dedicato tutta la sua vita a questo. Ha detto che aveva bisogno di pensare solo a questo, lo ha fatto e a chiunque gli facesse domande su Alfredo non rispondeva, dicendo che adesso l’obbiettivo era questo, che il dolore per Alfredo era suo, privato. Pensa quanto è stata moderna questa donna, oggi mettiamo tutto quello che ci capita sui social, dalle gioie ai dolori, non ci prendiamo mai il tempo di vivere nel privato il dolore. Dovremmo apprezzare e riprenderci quella sospensione solo nostra, nella quale abbiamo tutto il diritto e il dovere di elaborare quello che è solo nostro. La signora Rampi questo lo ha fatto.
Nella seconda parte del colloquio, spazio a ricordi e aneddoti personali dell’attrice, che parla del suo rapporto con se stessa e di quello con la sua famiglia. Rispondendo alla domanda su che persona spera di essere, Foglietta ha risposto semplicemente libera. Da quando ho compreso il valore della vulnerabilità ne ho guadagnato, anche in termini di sfumature artistiche, perché mi sono concessa il lusso di essere profondamente fedele a me stessa, soprattutto nella paura. Non bisogna avere paura di dire che si ha paura, perché lì diventi davvero forte e indistruttibile, perché giochi a carte scoperte. E chi ti ferma più?
Parlando invece dei figli e del senso di colpa che spesso si ha di non dedicare loro abbastanza tempo, ha raccontato che il senso di colpa con i miei figli l’ho completamente debellato, e l’ho fatto con armi bianche, non a ferro e fuoco. Con grande onestà intellettuale mi sono messa in gioco e mi sono chiesta cosa volessi, che modello di mamma volessi proporre. Io voglio che i miei figli vedano una mamma felice, che si diverte. Quando vado al lavoro o esco con mio marito per divertirci glielo diciamo, li includiamo all’interno di un divertimento, che spesso e volentieri invece ci si preclude per non togliere tempo al bambino. Io non tolgo tempo ai miei figli, do tempo a me stessa e questo torna loro come oro.
Nell’intervista Foglietta ha anche raccontato un divertente aneddoto familiare, rispondendo alla domanda su quale sia la fiaba a cui è più legata. È una fiaba – ha detto – che mi sono inventata e che racconto ai miei figli, la storia di una mamma orsa che si rivolge a un medico perché suo figlio non vuole mangiare il miele ed è stranissimo che a un orso non piaccia il miele. Me la sono inventata una sera e i miei figli si sono talmente divertiti, che ancora oggi, sono passati quattro o cinque anni, ogni volta che gliela racconto, sempre più preziosa di elementi, loro si divertono sempre. Un giorno magari la scriverò.