WineSummer Hits #17 – STATTI, GRECO NERO CALABRIA ROSATO IGP
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Il Profumo della Dolce Vita per la tappa #17 di WineSummerHits, i consigli di-vini dell’estate 2021, ci porta in Calabria per sfatare alcuni falsi miti.
Una terra questa che se lavorata con passione, impegno e amore può produrre vini eccezionali con scelte anche controcorrente, che in tante occasioni, specie con i vini rosa, ha trasmesso la riconoscibilità di un territorio, dove si può bere bene spendendo anche meno di 15 euro a bottiglia. Per questo e tanto altro, un vero MythBusters può esser considerato il Greco Nero Calabria Rosato IGP Rosato di Statti.
Il connubio del vino con la Calabria risale a quasi 3.000 anni fa, a quel 744 a.C. che vide l’approdo sulle sue coste dei Greci, proponendo da subito una viticoltura più evoluta rispetto a quelle delle civiltà preesistenti, che in ogni caso già vi erano dediti, seppur in maniera più rudimentale. Furono proprio i primi coloni ellenici a chiamare queste terre, Oinotròi, quell’antica Enotria, che a prescindere dalle possibili diverse origini interpretative (vino, palo della vite, …) è così indissolubilmente legata alla viticultura.
Una “cultura della vite” che si è tramandata nei secoli, che ha visto alcune famiglie storiche calabresi preservarne il valore, la storia, la tradizione di un territorio ma con uno sguardo sempre proiettato verso il futuro.
Tra queste, i Baroni Statti, una famiglia che dal 1700 vive nella piana di Lamezia, su una proprietà che oggi conta quasi 500 ettari. I vigneti coprono una superficie di 100 ettari, a ridosso della collina che la protegge dai venti provenienti dai due mari, Ionio e Tirreno. 300 ettari sono riservati ad un oliveto di varietà Carolea, tipica della zona. Non potevano mancare alcuni agrumeti, circa 50 ettari, mentre il resto è a seminativo e pascolo per i quasi 1000 capi allevati, di cui 300 sono mucche da latte della razza Bruna-alpina.
Come ripetono Alberto e Antonio Statti, che han preso le redini della tenuta agricola da papà Ferdinando, “Lavorare qui significa produrre energia vitale complessa, integrando sempre di più le diverse colture in modo armonico. Una sinfonia di vita, piuttosto che l’assolo del vino o dell’olio, del latte o degli agrumi”.
Son proprio i due fratelli a dare un impulso nuovo continuando quella che è stato il modo del Barone Don Ferdinando di modernizzazione la tenuta, puntando per quanto riguarda l’azienda vinicola, su quella grande varietà e disponibilità di vitigni autoctoni che la Calabria rappresenta, un grande patrimonio da riscoprire, valorizzare, preservare, vera e propria missione per la Famiglia Statti.
Basti pensare che è stato realizzato un campo sperimentale, in collaborazione con vivaisti nazionali e internazionali, per lo studio e la moltiplicazione dei cloni di questi vitigni dall’enorme potenziale. Poi Madre Natura ha fatto il resto: vitigni quasi ancestrali che su queste terre calabre si sono adattati alle alte temperature, grazie a maturazioni tardive che mitigano gli effetti del calore estivo. Elemento importante che permette di sfatare un’altra falsa credenza, ovvero che i vini calabresi siano necessariamente concentrati e molto alcolici.
Tra questi vi è il Greco Nero, un vitigno a bacca nera coltivato prevalentemente nella provincia di Catanzaro. Localmente conosciuto come Grecu Niuru, fa parte della numerosa famiglia dei Greci la cui origine e diffusione è piuttosto incerta, anche se quasi tutti concordano che molto probabilmente fu “importato” in questi territori dai coloni fondatori della Magna Grecia.
Nella versione rosata di Statti, il protagonista di giornata si è anche guadagnato la vittoria nella prima selezione del concorso Miglior vino rosato del Mediterraneo, alla sua tappa di Tropea dedicata ai vini del Tirreno. “Siamo onorati di questo riconoscimento, – afferma Antonio Statti – il nostro obiettivo principale è far parlare la Calabria attraverso i nostri vini, valorizzando i vitigni autoctoni di questa terra dal patrimonio ricco e affascinante».
GRECO NERO ROSATO CALABRIA IGP
È ottenuto dalla vinificazione in purezza del Greco Nero in acciaio a temperatura controllata, previa breve macerazione a freddo delle uve in pressa. Affinamento in acciaio per 4 mesi e successivo affinamento in bottiglia per 2 mesi. Il contatto con le bucce è brevissimo, circa 4 ore, ed avviene solo durante la fase di pressatura, per estrarre così un colore sulle tinte del cerasuolo molto fine ed elegante con quei suoi luminosi riflessi ramati.
L’olfazione è intensa, complessa, ma molto fine ed elegante. Sentori freschi agrumati su una scia di erbe aromatiche e macchia mediterranea. Un fine floreale accompagna una delicata nota minerale. Al palato spicca per sapidità e freschezza, croccante come quei piccoli frutti rossi che ritornano in retrolfazione. Un sorso morbido, equilibrato e molto persistente.
Ideale da abbinare con pietanze a base di pesce, risotti, verdure e fritti. Un vino dall’ottimo rapporto qualità/prezzo che ben si addice anche durante gli aperitivi con piccoli finger food, pinzimonio di verdure e crudités di pesce | Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 8° – 10°C in un calice di media apertura per vini bianchi leggeri e di media struttura. Ottimo da bere oggi.
STATTI.COM
Crediti Fotografici: Statti S.r.l.
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