Lettera aperta ai No Vax: “La libertà di vivere, anche da cavie!”
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Lettera aperta ai No Vax: “La libertà di vivere, anche da cavie!”
Le proteste dei No Vax, sono lecite ma irrazionali. A parte le bandiere politiche che sventolano dietro le proteste di chi non vuole vaccinarsi, di chi, giustamente non vuole perdere il lavoro, ci sarebbe una riflessione da fare. L’argomento scelto da molti è quello della sperimentazione: “siamo le cavie e non ci stiamo a far testare un vaccino su di noi; Non sappiamo cosa c’è dentro e che conseguenze può dare…”.
Bene, se pure il vaccino non fosse sicuro al 100%, vi propongo una riflessione.
Tutti i pazienti che hanno malattie non curabili si sottoporrebbero volentieri alla sperimentazione, se questa potesse dare una speranza di vita, anche solo una vita migliore.
Faccio un esempio concreto, quello che conosco personalmente. Chi ha la patologia del “Rene Policistico Autosomico Dominante” (APKD), patologia rara, sa bene che l’evoluzione della malattia porta alla dialisi o al trapianto. Chi conosce persone in dialisi, sa quanto sia invalidante questa terapia, l’unica possibile per i malati, e quanti sacrifici comporta nella quotidianità: fisici, sociali, lavorativi e quindi anche economici.
Da cinque anni, solo da cinque anni, è in sperimentazione un farmaco che può fermare la crescita delle cisti e quindi rallentare la malattia e, si spera, risparmiare ai pazienti la dialisi.
Bene, questo farmaco io lo sto prendendo da un anno, “non so cosa ci sia dentro” ovvero di cosa è composto, non so se avrò i risultati sperati. Quello che so è che se c’è anche una sola possibilità che questo farmaco possa rallentare la patologia, io lo prendo! Nonostante i rischi, perchè come tutti i farmaci ha delle controindicazioni. Nonostnte mi costringa a bere 5-6 litri di acqua al giorno. Nonostante mi faccia andare spessissimo a fare pipì (giorno e notte). Nonostante ogni quattro settimane devo ripete le analisi, le visite di controllo e ritirare il farmaco esclusivamente alla farmacia dell’ospedale.
Sono una cavia? Farò parte di una statistica? Va bene!
Se questa è l’unica cura possibile io la faccio.
Ecco, per il vaccino anti Covid-19 esistono più vaccini, quindi c’è già più scelta. Non è abbastanza testato? Falso! Proprio perchè è molto diffuso, i vaccini sono stati testati su un ampio numero di persone, cosa che non si può paragonare a una patologia rara, per cui i numeri sono a favore dei vaccini. Non conoscete la composizione? Beh, sfido chiunque non sia un farmacista o un chimico a comprendere quali siano i componenti di un qualunque farmaco, anche il più banale. Gli effetti collaterali? Quale medicina non ha effetti collaterali. Qui, più che mai, vale il principio costi-benefici. Anche se fosse (e non lo è) una sperimentazione, piuttosto che morire in un ospedale, essere attaccato a un macchinario, restare isolato per settimane o mesi, mi prendo il “rischio” di fare la cavia.
Il Covid è uno Tzunami, non per tutti, certo (e per fortuna!), è una roulette russa: ti può andare bene se il tuo organismo riesce a combatterlo, diversamente la polmonite può aggredire i polmoni e, se va bene, ne esci dopo almeno un mese di terapia intensiva, se va male non devo spigarlo…
Poi ci sono gli effetti collaterali del covid, che sono altrettanto problematici non solo per chi ha già delle patologie ma proprio per tutti e di questo si conosce ancora poco, senza contare i risvolti psicologici di chi ha visto la morte da vicino. Peggio, di chi ha visto cedere le armi, dopo tante battaglie vinte che davanti ai signor virus non ha potuto che cadere.
Per concludere cari No Vax, riflettete! Chi ha un male incurabile si attacca a qualunque possibilità. Anche se il virus non lo conoscete e, forse proprio per questo, state in guardia e rispettate chi vuole vivere! Anche se per vivere deve fare da cavia!
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