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Irene Antonucci interpreta Luana in “40mq” di Emiliano De Martino

Irene Antonucci interpreta Luana in “40mq” di Emiliano De Martino

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Sold out al teatro degli Audaci per il debutto dello spettacolo di Emiliano de Martino dall’enigmatico titolo di “40mq” nel quale l’attrice pugliese Irene Antonucci interpreta il personaggio di Luana, una ragazza poco più che trentenne, bella, solare, ma anche molto fragile.

Lo spettacolo, che ha debuttato lo scorso 21 ottobre con un molto benaugurante sold out, alterna momenti brillanti e pennellate di romanticismo non convenzionale, fra un sorriso ed una risata di gusto, e anche riflessioni sui vari “colori” dell’amore e sul dramma interiore di chi si trova ad affrontare il pregiudizio.

Infatti “40 mq” parla di amore, in qualsiasi forma si palesi, visto come un sentimento meraviglioso e prezioso, sia quello di una mamma invadente e possessiva sia quello verso un’altra “persona” che può apparire diversa da ciò che gli altri si aspettano.

Spiega la Antonucci, che in questi giorni è impegnata anche in televisione su Canale 5 con lo show musicale “All together now”: “…di Luana in Irene c’è il percorso verso l’amore per se stessa, attraverso le esperienze della vita e l’incontro con persone che inaspettatamente, nel bene o nel male, possono essere cruciali nel nostro cammino per compiere un passo in più per la consapevolezza interiore”.

Dal punto di vista della carriera Irene è tra i finalisti del Digital Media Fest con due cortometraggi intitolati “Differenze generazionali” e “Gli angoli nascosti di Roma”: il primo è inserito nella sezione web serie ed è la puntata zero della serie realizzata insieme all’attore e regista orvietano Gianluca Foresi, girata ad Orvieto e consiste in un esperimento sociale basato sulla difficile relazione tra genitori e figli mentre il secondo, “Gli angoli nascosti di Roma”, è invece, è inserito nel Movieland, concorso dedicato ai prodotti audiovisivi web nativi, realizzato in partnership con Roma Lazio Film Commission con l’obiettivo di valorizzare ed incentivare il lavoro dei giovani filmmaker italiani e stranieri e di promuovere il territorio della regione Lazio esaltandone patrimonio, cibo, arte e mestieri (di 300 opere selezionate e provenienti da tutto il mondo ne sono arrivate in finale circa 20).

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