ManzoniDanza: si apre con “Terraballa”: musica e danza, pizzica e tammurriata raccontate in chiave teatrale in una rassegna sulla musica e sui balli popolari
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Ha inizio il 24 gennaio al teatro Manzoni di Roma una interessante rassegna di musica e danza basata su balli popolari del genere della pizzica, della taranta, delle tarantelle oltre che di tango e flamenco dotata della particolarità che tutto è raccontato in chiave teatrale guardando, gli attori e danzatori in scena, al passato si ma con uno sguardo molto promettente al futuro.
In sostanza, una rappresentazione di drammaturgia teatrale di musica, danza, parole che si concretizza con l’intenzione di ricreare quell’energia positiva dell’immenso patrimonio coreutico italiano che i nostri tempi così vertiginosamente interessati da tutt’altri problemi tendono purtroppo a dimenticare.
Un viaggio in chiave poetica e soprattutto etnografica nelle tradizioni antiche del Sud d’Italia che Chiara Candidi, ideatrice, autrice, interprete di “ Terraballa “ che apre la rassegna e che la Candidi, anche abile danzatrice, conduce insieme ad un altro appassionato del genere, Andrea De Siena, coreografo e danzatore anch’egli: la coppia costituisce, unitamente ad un ben assortito gruppo di musicisti e danzatori che formano il Laboratorio Coreografico Stabile curato allo stesso De Siena ed al Gruppo Radicanza che l’ideatrice, la stessa Chiara Candidi, dirige in un unicum in grado di raccontare e trasmettere al pubblico in sala quel ritmo e quelle emozioni che sole sono in grado di risvegliare l’intimo desiderio di ognuno di noi di staccare la spina dai problemi odierni.
Il secondo appuntamento con la rassegna è per il 21 marzo con la Compagnia Embrujo Tango che Francesca Del Buono e Santiago Castro, rispettivamente direttrice artistica e coreografo, porteranno in scena per rappresentare quanto il tango, ancorché siano trascorsi più di un centinaio di anni dalla sua nascita, continui ad emozionarci provocando in noi emozioni al limite del sogno.
L’ultimo appuntamento con ManzoniDanza è per il 16 maggio con “Aflamencados” che racconta come il flamenco sia in grado di coniugare storie e modi di vivere di due artiste completamente diverse tra loro per personalità e vissuto le quali, però, riescono a trasformarsi vivendo identiche emozioni che esprimono con quei particolari movimenti del corpo tipici della danza di origine andalusa formata da un canto apparentemente stonato e dalla musica, nato alla fine del Settecento.
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