L’Ambasciata dell’Azerbaigian a Roma celebra il Giorno della Vittoria dopo trenta anni di occupazione armena
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Le porte della nuova sede dell’Ambasciata dell’Azerbaigian a Roma si sono aperte lo scorso 8 novembre per celebrare solennemente il Giorno della Vittoria nella Guerra Patriottica durata 44 giorni ed iniziata il 27 settembre 2020: un giorno di grande importanza per il popolo azerbaigiano, che, dopo circa 30 anni di occupazione da parte delle forze armate dell’Armenia, ha liberato i suoi territori intorno al Nagorno Karabakh, allora sotto occupazione armena, riconosciuti internazionalmente, ripristinando la sua integrità territoriale.
In occasione di questa data fondamentale, nel corso dell’ evento in cui sono stati ripercorsi i momenti fondamentali della Guerra Patriottica e dei 30 anni di occupazione, l’Ambasciatore designato Rashad Aslanov ha particolarmente evidenziato il ruolo fondamentale svolto dal Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Ilham Aliyev per la vittoria, ricordando che si è trattato della liberazione di più di 300 insediamenti, comprese le città di Jabrayil, Fuzuli, Zangilan, Gubadli, Agdam, Kalbajar, Lachin e della città di Shusha, che occupa un posto speciale nella storia e nella cultura dell’Azerbaigian.
Nell’occasione della ricorrenza la rappresentanza della Repubblica transcaucasica ha voluto ricordare la data con una mostra di opere del fotografo azerbaigiano Emil Garabey, talentuoso artista residente attualmente nella capitale italiana il quale, particolarmente attento alle forme architettoniche e al patrimonio storico-culturale del suo Paese ha svolto lo scorso luglio un viaggio a Shusha per immortalare con il suo obiettivo le testimonianze storiche di questa perla dell’Azerbaigian, capitale della cultura del paese.
Le foto, esposte nei locali della sede del Centro Culturale dell’Azerbaigian, ospitato all’interno dell’edificio dell’Ambasciata Azerbaigiana a Roma, dal titolo emblematico “da Roma a Shusha”, evidenziano non solo il percorso fotografico di Emil Garabey, ma anche il legame intenso tra Italia ed Azerbaigian, che sempre di più coinvolge non solo gli ambiti politici ed economici, ma anche quelli di carattere culturale.
Un nutrito gruppo di ospiti, esponenti del mondo istituzionale, imprenditoriale, accademico e dei media, dopo aver ammirato gli scatti, si sono intrattenuti in un ricevimento con l’Ambasciatore designato Rashad Aslanov che ha ricordato come l’8 novembre si confermi una data fondante per la storia dell’Azerbaigian di oggi, che, riconquistata la sua integrità territoriale, rappresenta un partner strategico affidabile di Roma e un punto di riferimento della regione caucasica, evidenziando altresì che, sebbene sia il Paese vincitore, promuova oggi più che mai un’agenda di pace e di sviluppo secondo le sue tradizioni: sono infatti in corso progetti su larga scala per la bonifica dei territori dell’Azerbaigian liberati dall’occupazione e contaminati dalle mine dall’Armenia, e per la ricostruzione di città e villaggi distrutti nei territori stessi.
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