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“ Barbie “ diretto da Greta Gerwig, al cinema dal 20 luglio

“ Barbie “ diretto da Greta Gerwig, al cinema dal 20 luglio

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Margot Robbie e Ryan Gosling sono i principali protagonisti del film di Greta Gerwig dedicato a  “ Barbie “ che Warner Bros. Pictures manderà in sala a partire da oggi 20 luglio.

Margot Robbie e Ryan Gosling sno i principali protagonisti del film di Greta Gerwig “ Barbie “ che Warner Bros. Pictures manderà in sala a partire da oggi 20 luglio.

Barbie è conosciuta e amata da oltre 60 anni, è famosissima, eppure é tutt’ora un personaggio con una storia da raccontare, in un modo nuovo e inaspettato, onorando la sua eredità e rendendo il suo mondo fresco, vivo e moderno, un mondo fatto di personaggi tutti uguali e composto di donne tutte uguali a Barbie tendenzialmente esposte al femminismo.

Il personaggio della bambola più famosa al mondo è fantasticamente e realmente interpretato dalla super brava Margot Robbie una bravissima attrice in grado di rendere perfettamente l’idea di un personaggio stereotipato avendo vissuto fin da bambina l’epopea della bambola che la Mattel ha reso talmente celebre che ora, a distanza di circa sessant’anno dalla sua “ nascita “ è divenuta l’icona della donna  più bella, allegra e amichevole che si sia mai vista.

E nel film di Greta Gerwig la bambola bionda vive in una città idealizzata, Barbieland, un luogo felice nato dalla immaginazione infantile, colorato con tutte le tonalità di rosa, esente dai problemi economici di oggigiorno ed all’interno del quale tutto è perfetto ed all’interno del quale non si conosce né vento, né il sole, né leggi della gravità e né acqua in grado di fornire la percezione di poter avvicinarsi allo schermo e toccare tutto, perché questo è il bello delle bambole e dei giocattoli perché tutte le Barbie possiedono la propria Casa dei Sogni e quando si svegliano al mattino possono salutarsi con la mano e vedersi così come sono, a nudo, perché non ci sono muri… senza imbarazzo.  È come il giardino dell’Eden prima che l’uomo  sentisse il bisogno di vestirsi: é così che ci si sveglia a Barbie Land, anche se in aggiunta ci sono i vestiti, favolosi”.

Ed inoltre tutte le donne hanno una macchina, una casa ed anche un Ken, il prototipo dell’uomo che vorrebbe ma non sa comandare: il rovescio della medaglia del mondo reale, in cui generalmente sono gli uomini a comandare.  A Barbie Land è l’opposto: sono le donne – le Barbie – a gestire tutto”.

Chi è il Ken del quale abbiamo appena accennato? E’ il personaggio, innamorato di Barbie, creato per osservare la meraviglia che Barbie é, che vive e vegeta solo per il calore dello sguardo di Barbie, che non possiede un’identità propria e che vegeta in una sorta di inferno esistenziale.

Nel film tutto è idealizzato: dal modo di vivere una giornata qualunque al modo di rapportarsi con le altre Barbie che abitano l’ideale città tinta di rosa con particolare riguardo ai rapporti “ interbarbiali “ dal momento in cui ci si sveglia a quello in cui ci si veste scegliendo il vestito per la giornata, un vestito di Chanel accompagnato da gioielli grandi, enormi e guarnito da cappelli inimmaginabili che, naturalmente, non producono l’effetto che dovrebbero ( quello di riparsi dal sole ) ma che costituiscono soltanto un vanitoso accessorio come le borse, le scarpe e tutto il resto che gli aut5ori del film sembra vogliano idolatrare.

Veramente interessante la colonna sonora della pellicola:  ricca di musica e di canzoni, di balli, anche originali, che ti fanno veramente sorgere il desiderio di partecipare allo svolgimento del film, un film per la verità un tantino superficiale e certamente destinato a consumatori di età teen e non oltre ma comunque in grado di descrivere alcune particolarità della nostra epoca quali il femminismo e la tendenza al matriarcato, particolare quest’ultimo che domina tutta la seconda parte del film, una pellicola in grado di collegare la vecchia scuola della cinematografia con quella attuale in un momento particolare quale è quello del centenario della nascita del cinema.

Insomma, questo film è un film adatto per tutte le età, diversamente criticabile a seconda dell’appartenenza ad una o altra fascia di appartenenza ma che comunque è in grado di sollevare l’interesse del pubblico in sala data la sua modernità che sembra voler esprimere un vero e proprio giudizio sull’essere umano in questo momento storico, sociale ed economico.

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