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“Interno Pompeiano” di Luigi Spina la mostra fotografica a Palazzo Ducale di Gubbio

“Interno Pompeiano” di Luigi Spina la mostra fotografica a Palazzo Ducale di Gubbio

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La mostra è tra gli eventi de LA SOTTILE LINEA D’UMBRIA, il nuovo progetto della Direzione Generale Musei del MiC, Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria e della Regione Umbria, con il contribuito della Consulta delle Fondazioni Casse di Risparmio Umbre e la collaborazione di Radio Subasio

All’interno del progetto LA SOTTILE LINEA D’UMBRIA, da domenica 30 giugno alle 18.00 Palazzo Ducale di Gubbio ospita la mostra Interno pompeiano di Luigi Spina, autore di numerose indagini fotografiche che hanno come filo conduttore la ricerca della bellezza e di prestigiose campagne, tra le quali Canova Sketching in Clay per la National Gallery di Washington e la nuova immagine della Magna Grecia con la Direzione Generale Musei, Ministero della Cultura.

L’esposizione prende il via dall’indagine del fotografo all’interno di oltre centoventi domus a Pompei, e dà vita in primis all’omonimo progetto editoriale di 5 Continents Editions, un libro di quasi 300 fotografie a colori in grande formato, con saggi, oltre che dello stesso Spina, di Massimo Osanna, Gabriel Zuchtriegel, Carlo Rescigno e Giuseppe Scarpati.

L’indagine è nata durante la chiusura al pubblico per la pandemia del Parco Archeologico di Pompei, allora diretto dal Massimo Osanna.

Attraverso 42 fotografie a colori di grande formato, stampate su carta fine art, la mostra a Palazzo Ducale di Gubbio (fino al 6 ottobre 2024) racconta la condizione unica che ha consentito a Spina di “abitare” Pompei e “vivere” nelle sue case, potendo così seguire il modellarsi della luce naturale nell’arco delle giornate, e cogliere le sfumature nei molteplici ambienti dei suoi scatti.

L’esposizione si armonizza perfettamente con la residenza eugubina di Federico da Montefeltro, sia per la valorizzazione delle tracce della presenza umana sia per la dimensione del tempo e della luce che si ‘addomesticano’ nella grandezza del potere: un’occasione di confronto con il frammento, la scoperta di un mondo che si poneva le stesse domande e che, spesso, aveva la capacità di trovare risposte nell’unico luogo possibile. L’animo umano.

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