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San Paolo del Brasile: cosa vedere, cosa mangiare, come divertirsi

San Paolo del Brasile: cosa vedere, cosa mangiare, come divertirsi

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Nell’ambito della sua attività istituzionale di promozione turistica l’Ambasciata del Brasile a Roma ha proposto, presenti il Ministro  ed il Segretario per il Turismo,  una conferenza – spettacolo nel corso della quale sono state esposte la caratteristiche salienti della regione e della città di San Paolo, vivace centro finanziario del Brasile, una delle città più popolose del mondo ( dodici milioni di abitanti ) caratterizzata da numerose istituzioni culturali e da una tradizione architettonica particolarmente ricca, in buona parte di derivazione italiana.

Tra i simboli di San Paolo sono stati evidenziati  la cattedrale neogotica, l’Edifício Martinelli (un grattacielo del 1929), e il curvilineo Edificio Copan dell’architetto contemporaneo Oscar Niemeyer.

La città, fondata dai gesuiti, con caratteristiche architettoniche di genere coloniale nel 1554, crebbe inizialmente grazie alle esportazioni di caffè che partivano dalla vicina città di Santos e, grazie anche alle immigrazioni verificatesi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento ( particolarmente importante quella proveniente dall’Italia, la più numerosa con circa sei milioni di persone) raggiunse anche un notevole progresso industriale. Nei primi anni del Novecento, San Paolo è stata vista come una “città italiana”, dato il carattere italiano della città: in cucina, negli annunci (anche gli avvisi di pagamento delle imposte comunali sono state scritte in italiano e portoghese), nello stile delle case. per le strade si sentiva poteva sentire più l’italiano (o dialetti) che portoghese al punto che il governatore dello Stato affermò che se sul tetto di ogni casa fosse stata esposta la bandiera del Paese di origine del proprietario, San Paolo, vista dall’alto, poteva sembrare una città italiana.

Attualmente San Paolo è una città aperta a tutti, assolutamente cosmopolita, attraente vuoi per i suoi monumenti ed edifici che per le offerte turistiche, gastronomiche, architettoniche che invogliano il turista con le sue spiagge, le sue montagne, lo svago a non finire ma anche e soprattutto per la generosa accoglienza riservata al visitatore che è sempre e dovunque ben accolto, con le sue strade, i suoi razionali aeroporti, le moderne idrovie che collegano la città con la Foresta Atlantica; e che dire degli oltre cento musei, 180 teatri e 150 mila ristoranti?

Dal punto di vista della natura, questa è armonicamente collegata con la città: nella suggestiva Serra Negra il turista è attratto da un grande varietà di prodotti artigianali tra i quali spiccano quelli di abbigliamento; nella Foresta Atlantica è ancora vivo il ricordo dei cercatori d’oro malgrado si sia sviluppato il turismo che conduce ai suoi sentieri, alle grotte mentre dal lato dell’agricoltura si evidenzia l’area compresa tra Valinhos, Itatiba, Jundiaì, fino ad arrivare a Itupeva e Indaiatuba e Atibaia famose per l’uva e le fragole.

Una delle più belle regioni del paese è il suo litorale Nord, situato a circa 100 km dalla città di San Paolo cui fa contrappunto la Serra da Mantiquiera, una catena montuosa strabiliante; per l’agricoltura vale la pena di segnalare la regione, anch’essa fortemente vocata al turismo, de Raizes do Campo.

Tappa obbligatoria per il turista sono le sorgenti del fiume Tietè che alimentano un corso d’acqua di oltre 1000 km che attraversa un parco statale, il parco ecologico Mario do Canto formando una grande e bellissima spiaggia di acqua dolce; da vedere anche il giardino – vivaio del parco Max Feffer.

Nella regione Pantal Paulista i fiumi Tieté e Paranà, bagnano città caratterizzate da laghetti adatti alla pesca perché dotati di grandi quantità di pesci; l’area è nota per la sua grande ricchezza culturale, per l’ambiente perfettamente conservato, per la storia che caratterizza ogni luogo che il turista è chiamato a visitare e vivere.

Diverse altre città dello Stato di San Paolo del Brasile offrono i piaceri del mondo rurale rapportati ai piaceri delle grandi metropoli ( il Parque Taquaral, il bosque dos Jequitibas, la Pedreira do Chapadao ) oltre a centri commerciali e musei; tra questi ultimi spicca quello dedicato al caffè, il prodotto che ha reso possibile lo sviluppo clamoroso dello Stato di San Paolo.

Il turismo religioso è favorito da un grande numero di santuari: la città più rappresentativa di questo genere  di  turismo è  Aparecida, ma  non  mancano  altre  aree – simbolo quali  il Morro do Cruzeiro ( famose le sculture della via crucis ), il seminario Bom Jesus, la chiesa di San Benedetto, Piquete, Canas, Lorena, Cunha.

Lo stato è anche caratterizzato da innumerevoli cascate che attraggono gli amanti dello sport e del turismo di avventura ( Itiripina, Torrinha, Sao Pedro, Ipeuna, Piracicab ).

Quale polo industriale che vale la pena di visitare segnaliamo Presidente Prudente che da zona dedicata alla coltivazione del caffè si è necessariamente trasformata ( dopo la crisi del caffè verificatasi nel 1929 ) in area adibita a coltivazione di cotone e di arachidi oltre che ad allevamento.

Insomma, lo Stato di San Paolo è un’area geografica toccata generosamente dalla natura che gli ha donato una importante diversità di fauna e di flora, elementi questi che vengono ancor oggi intelligentemente sfruttati e soprattutto adeguatamente conservati per contribuire al mantenimento di un ambiente che gli abitanti hanno contribuito e contribuiscono ancora a mantenere sano, florido ed invitante.

Si celebrano ora i  150 anni dell’immigrazione italiana in Brasile e, al riguardo, vale la pena di segnalare che la Segreteria del Turismo e viaggi, in partenariato con il Consolato italiano e la Segreteria degli Affari Internazionali,  ha preparato una Guida turistica dedicata proprio alla ricchezza culturale, storica e gastronomica che gli immigrati italiani hanno portato e che ha contribuito a rendere grande uno stato dal carattere superlativo, multiculturale dal frenetico ritmo di crescita.

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Festa del Cinema di Roma: la serata di preapertura dedicata a Francis Ford Coppola La Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città che si aprirà il prossimo 16 ottobre è quest’anno caratterizzata da una particolare serata, una preapertura, dedicata al Maestro Francis Ford Coppola. Infatti, lunedì 14 ottobre gli Studi di Cinecittà, grazie al Ministero della Cultura, ospiteranno l’anteprima italiana di Megalopolis; la proiezione del film, che é distribuito in Italia dalla Eagle Pictures di Tarak Ben Ammar, sarà introdotta dallo stesso Coppola. L’evento, che sarà trasmesso in diretta streaming nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica per il pubblico e gli accreditati precede un incontro che avverrà il successivo 15 ottobre, con le giurie di Alice nella città, gli studenti delle scuole di cinema e il pubblico all’Auditorium Parco della Musica; durante l’incontro il regista ripercorrerà gli oltre sessant’anni di carriera che l’hanno reso uno dei Maestri più importanti e celebrati della Settima Arte. Successivamente, il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, riceverà Coppola in Campidoglio per dedicargli uno speciale tributo della città. Megalopolis sarà al cinema dal prossimo 16 ottobre distribuito in Italia da Eagle Pictures. Scritto, diretto e prodotto da Francis Ford Coppola, il film è interpretato da Adam Driver, Giancarlo Esposito, Nathalie Emmanuel, Aubrey Plaza, Shia LaBeouf, Jon Voight, Laurence Fishburne. Sinossi del film Un artista geniale con il potere di fermare il tempo combatte contro un sindaco ultraconservatore per salvare il mondo morente e ispirare speranza. Megalopolis è un’epopea romana ambientata in un’America moderna e immaginaria. La città di New Rome sta cambiando, causando aspri conflitti tra Cesar Catilina, geniale artista che cerca di proiettarsi in un futuro utopico e idealistico, e la sua nemesi, il sindaco Franklin Cicerone, reazionario e legato a uno status quo regressivo, avido e corrotto. Tra i due si inserisce Julia, la figlia del sindaco che, essendo innamorata di Cesar Catilina, si trova a dover scegliere in chi riporre la propria lealtà e a chiedersi cosa merita, davvero, l’umanità.

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