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Matteo Silvestri, la sua seconda vita grazie al cinema

Matteo Silvestri, la sua seconda vita grazie al cinema

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Abbiamo incontrato Matteo Silvestri, attore e imprenditore veneto, per parlare del suo recente impegno sul set del film “L’Amore Che Ho – La storia di Rosa Balistreri” dedicato alla nota cantautrice. Prodotto da Dea Film, per la regia del giovane e talentuoso Paolo Licata, il biopic si propone di ripercorrere la vita
della «cuntastorie» siciliana che ha lasciato il segno, raccontando la sua terra natia attraverso il genere musicale folk della canzone popolare siciliana, che parteciperà al prossimo Torino FF in programma dal 22 al 30 novembre.
Unico attore padovano in un cast artistico di prim’ordine, di cui fanno parte attori e artisti italiani, come Carmen Consoli, Lucia Sardo, Donatella Finocchiaro e Vincenzo Ferrara, Matteo Silvestri si è distinto per la sua intensa interpretazione.
Come sei stato accolto in Sicilia?
La Sicilia è anche la mia terra, la mia Nonna paterna è nata a Siracusa, dove torno spesso, appena posso. Mi sento a casa, la sensazione di appartenenza interiore è tra le più potenti emozioni possibili. La Sicilia è una terra ed una storia uniche nel mondo: cultura antica, arte, barocco, sapori popolari, natura,
umanità. Sono stato accolto benissimo!
Quale personaggio sei stato chiamato ad interpretare?
Il mio ruolo è stato quello di Direttore della Festa dell’Unità in cui si esibì realmente nel 1973 una giovane Rosa Balistreri, esibizione che segnò uno spartiacque nella sua carriera. La mia entrata in scena arriva in un momento cruciale del film in cui recito accanto a Donatella Finocchiaro, che interpreta la cantante siciliana, provando a suggerirle di aderire agli ideali del partito comunista.

Che tipo di donna era Rosa Balistreri?
Difficile descrivere Rosa Balistreri in poche battute. È stata una donna con una vita molto complicata: nasce a Licata nel 1927, in provincia di Agrigento, finisce due volte in carcere, una volta per aver tentato di uccidere il marito. Dopo svariati lavori lascia la Sicilia e si trasferisce a Firenze dove, per oltre 10 anni, vivrà con il pittore Manfredi Lombardi. In questo periodo Rosa incontra diversi intellettuali e finalmente avrà modo di farsi notare e farsi conoscere dal grande pubblico per le sue canzoni, i testi
impegnati e per la sua inconfondibile voce.
Quale è il tuo rapporto con la musica?
Per me la musica è molto importante. Diversi momenti della mia vita sono fissati nella memoria, grazie alle canzoni. Ne ascolto tanta e di diversi generi: mi piace la musica internazionale anni
’80 e ’90 e di oggi. E ascolto con interesse tutti i cantautori italiani di ieri e di oggi. Ma il mio mito assoluto, da sempre, è Adriano Celentano.

Quale percorso ti ha portato a conquistare questo ruolo?
Il mio penultimo film è stato un thriller distribuito nel mondo e coprodotto da DEA Film. Durante la lavorazione i produttori mi avevano parlato di questo progetto ambizioso e proposto di incontrare il regista ” L’AMORE CHE HO “, il resto è storia.
Attualmente quali sono i tuoi impegni?
Oltre al mestiere di attore mi occupo delle mie imprese. Dopo essermi diplomato all’Accademia del Teatro Stabile del Veneto ho lavorato per molti anni in diversi spettacoli. Poi, nel 2006 mi ammalo gravemente e da qui la mia vita cambia. In prima persona vivo sulla mia pelle i rischi e i danni che un sistema sanitario carente e mal gestito può causare. Così, dopo essere miracolosamente guarito, decido di impegnarmi a tutela di chi resta vittima di questo ingranaggio e fondo un network di imprese focalizzate proprio sul risarcimento danni alle persone.
Queste attività mi assorbono moltissimo, ma sono riuscito a costruire un flusso di lavoro che mi consente di avere tempo da dedicare al cinema, tanto che recentemente ho fondato una casa di produzione e ho partecipato a due film: “L’altra Luna”, di Carlo Chiaramonte e “L’Orafo” di Vincenzo Ricchiuto, di cui è uscito questa estate il dvd.
Come riesci a conciliare il lavoro di imprenditore con quello di attore/produttore?
Non è semplice, anche perché si tratta di attività molto diverse fra loro e che richiedono attenzione e impegno costanti. Per questo ho deciso di fondare la casa di produzioni cinematografiche Hurricane. Una scelta che mi ha consentito di dare vita a un team di professionisti in grado di supportarmi e aiutarmi nelle decisioni legate al mondo del cinema. In questo modo riesco a valutare più progetti e ho la possibilità di ponderare ogni scelta e decidere con quale ruolo impegnarmi: produttore, attore o entrambi.
Progetti futuri?
Nella testa ci sono sempre tante idee e fra queste ce ne sono un paio che certamente diventeranno realtà… Al momento sono molto impegnato a “consolidare” le cose fatte, ma presto potrò
dirvi di più!

Un saluto ai lettori de “Il Profumo della Dolce Vita”!

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