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“Jupiter” di Matthew J. Saville, da questo weekend al cinema

“Jupiter” di Matthew J. Saville, da questo weekend al cinema

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Charlotte Rampling e George Ferrier nel film

Il film proviene dalla Nuova Zelanda, a quasi 20 mila chilometri dal nostro paese. Eppure, è stato presentato quest’estate in anteprima proprio in Italia grazie all’annuale edizione dell’Ischia Film Festival. Un grande piacere nonché una grande occasione di crescita per la rassegna in cui il pubblico ha accolto con entusiasmo, oltre alla prova di un grande regista come Matthew J. Saville, anche una sublime attrice: Charlotte Rampling, già candidata all’Oscar per uno dei premi più ambiziosi, quello alla carriera.

In questa ultima prova, Charlotte Rampling veste i panni di Ruth, un’anziana signora in fin di vita dal carattere duro e forte. Abbandonata troppo spesso a se stessa, Ruth aveva consapevolmente scelto di vivere per tanti anni da sola in un paese di campagna disperso nel nulla, facendo della propria indipendenza il suo più grande punto di forza. A una certa distanza da lei, in una grande città, c’era invece il nipote Sam, un ragazzo senza arte né parte, interpretato dall’attore George Ferrier. Il carattere di Sam è difficile e annoiato. A volte non ha di meglio da fare se non perdere tempo nei bar ad ubriacarsi con amici o giocare ai videogiochi. Il massimo delle sue ambizioni è la passione per il rugby ma i risultati non sono mai del tutto soddisfacenti.

Un giorno una inaspettata telefonata di suo padre lo avvisa che sua nonna è caduta, ha una gamba rotta e che non potendosene occupare direttamente, deve assolutamente pensarci lui. Metterli insieme innesca la miccia ed inizia così per nonna e nipote un lungo confronto in cui nuove e vecchie generazioni metteranno in mostra punti di forza come punti deboli.

Non ha importanza chi abbia torto o ragione. Davanti a un bicchiere di Gin tonic, il cocktail che ben presto diviene il simbolo del legame che li unisce, di fronte a una vecchia radio che trasmette ininterrottamente musica classica o uno stereo più moderno da cui Sam riproduce dischi hard rock, il film si presenta come un autentico inno alla vita e delizia lo spettatore con un messaggio semplice ma potente. Ogni attimo dell’esistenza può diventare prezioso, quindi mai perdere occasione per conoscere più da vicino la storia della propria famiglia.

Nella narrazione non mancano momenti toccanti e sentimentali, come quando Ruth racconta a Sam i momenti più drammatici della seconda guerra mondiale da lei combattuta direttamente al fronte, armata di fucile e di tanta pazienza; la divertente gara del tiro a bersaglio ed il loro ultimo ballo sulle note di una melodia che almeno all’apparenza, segue lo stesso giro armonico della bellissima Knockin’on heaven’s door di Bob Dylan, che per quanto mi riguarda sarebbe stata perfetta.  

L’idea di Juniper è nata dal profondo desiderio del regista e sceneggiatore Matthew J. Seville di raccontare una storia basata sulle sue esperienze da adolescente. Come Sam, anche lui all’età di 17, era stato contattato per assistere sua nonna nella casa di famiglia. Sebbene i temi siano oscuri, il tono è divertente per questo vederlo ne vale assolutamente la pena.

Eugenio Bonardi

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