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Marita, di Roberta Esposito da Aversa

Marita, di Roberta Esposito da Aversa

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Tra i tanti locali in corso di apertura nella Capitale ce n’è ora uno, nuovissimo, che ha radici perfettamente campane ed è gestito niente meno che da Roberta Esposito, già proprietaria ad Aversa de “ La Contrada “, tre spicchi dal Gambero Rosso: un bel precedente per una donna intraprendente, seria che ha voluto chiamare Marita ( poi vi diremo il perché del nome ) il suo gioiello romano, in Via Flaminia nei pressi di Ponte Milvio.

Marita: il perché del nome sta nel mix tra Margherita e Marinara, le due tipologie arcinote dello scibile napoletano della pizzeria: ma da Roberta c’è di più: i latticini per i condimenti delle pizze, straordinariamente buone che dalla cucina escono a spron battuto in una fantasmagoria di tipologie: dalla “ pizza bruciata “ alla “ mica pizza e fichi “ alla “ provola e pepe “ passando per la diavola “ e per arrivare alla “ summer light “ con la quale la Esposito ha conquistato i Tre Spicchi del Gambero Rosso, senza dimenticare la “ pane burro e alici “.

Nel corso della sua serata inaugurale lo staff di Marita si è prodigato nel servire ai presenti tutto lo scibile della produzione, delicatamente e sapientemente condito con  mozzarelle, fiordilatte, bufale di tante case produttrici oltre che con ottimo prosciutto di Parma, fichi caramellati, olio EVO che insieme hanno dato vita a fritti e salse e guarnizioni che hanno avuto per scopo il miglioramento (un esperimento riuscito ) ed il gusto di tutta la grande quantità di piatti che costituiscono l’ampio menù della casa del quale fanno parte anche pietanza senz’altro originali quali, ad esempio, l’origami con mozzarella, patata in curcuma, gamberi, maionese al wasabi e limone sapientemente candito.

Del sapiente menù del raffinatissimo ambiente alle cui pareti sono affissi quadri simboleggianti le idee di Roberta, è anche parte una carta dei vini assolutamente completa; al bar i cocktail di tutto rispetto, cocktail, un ambiente raffinato. Insomma, Roberta Esposito ha saputo fondere la sapienza napoletana nel confezionamento della pizza adattandola al gusto romano, una via di mezzo tra le due tipologie che figura, si gusta, e soprattutto ti soddisfa. Prezzi medio alti, ma ne vale la pena.

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