L’uomo d’argilla
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Dopo essere stato presentato nell’ultima edizione della Mostra Del Cinema di Venezia, aver richiamato l’attenzione di pubblico e critica al Busan International Film Festival, arriva finalmente nelle sale italiane L’uomo d’argilla, film di esordio per la regista francese Anais Tellenne.
In un luogo rurale imprecisato nel cuore della Francia, il protagonista Raphael, uomo particolare, dalla fisicità possente e con un occhio bendato, vive la sua esistenza monotona, segnata da gesti piccoli e ripetitivi: accudire l’anziana madre, cacciare le talpe, incontrare fugacemente la postina del paese e coltivare la passione per la musica, suonando la cornamusa. Ha un carattere introverso ma capace di leggere nell’animo umano. Questa vita ripetitiva viene sconvolta dall’arrivo inaspettato di Garance, proprietaria del castello di cui lui è custode. Garance è un’affermata artista trasgressiva e di rottura, che cerca nelle quiete di quella casa, nuove ispirazioni. Da qui inizia la narrazione di un rapporto insolito, che stravolgerà la vita cristallizzata di Raphael perché Garance ne farà l’oggetto della sua prossima opera d’arte.
La bellezza del film sta nel racconto che va oltre le parole e sfrutta silenzi e immagini per rendere lo spettatore, capace di calarsi empaticamente nella storia e nei personaggi.
Raphael e Garance si osservano, ma i loro sguardi esprimono due prospettive diverse nel guardare la realtà. Il primo è affascinato dalla donna. Lo sguardo di Garance è invece solo quello dell’artista che vede nelle caratteristiche di quell’uomo, l’oggetto della sua opera d’arte. Il loro incontro è destinato ad essere breve, ma l’esistenza di Raphael non sarà più la stessa; l’innamoramento per la donna lo porterà a essere un uomo diverso, forse migliore e consapevole di nuove potenzialità.
Per Garance, Raphael resterà l’oggetto della sua ispirazione: una scultura d’argilla all’interno di un museo che interroga lo spettatore sul rapporto tra arte e rappresentazione della realtà. Viene quindi da chiedersi quanto quella statua chinata su se stessa sia Raphael o la proiezione personale dell’artista.
Da sottolineare l’ottima prova degli attori, in particolare del protagonista Raphael Tuery che, presentando il film nella conferenza stampa, tenutasi lo scorso venerdì all’Ambasciata di Francia, presso Palazzo Farnese, ha sottolineato l’impegno interpretativo: un uomo che accetta di svelarsi, mettendosi a nudo, non solo fisicamente ma emotivamente, di fronte a una donna che a malapena conosce. Lui stesso lo ha definito un lavoro molto intenso.
L’uomo di argilla è un film che sicuramente merita di essere visto per l’originalità della storia e per le suggestioni che crea nello spettatore. Sarà in sala a partire da giovedì 13 febbraio.
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