“ Amiche mai “ , il ritorno di Maurizio Nichetti a vent’anni di distanza
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Questa pellicola della quale Maurizio Nichetti, un genio dell’inventiva, è autore ed inventore rappresenta il ritorno sugli schermi di regista che sembrava aver abbandonato il cinema ma, in effetti, questa sua nuova fatica è soltanto un ritorno in termini più moderni da quando, oltre venti anni orsono, lasciò quel genere di regia assolutamente tutto suo, iniziato con Rataplan un film originalissimo e del tutto nuovo per allora, quando i film si giravano con tutte quelle costose e spesso ingombranti apparecchiature che oggi vengono sostituite da ben altri mezzi, anche più semplici e maneggevoli.
E che cosa fa il nostro? Si inventa una commedia di genere abbastanza comune ma con due protagoniste del tutto uniche, non soltanto particolari: Serra Ylmaz, la musa di Ozpetek ( che, non dimentichiamolo, nasce regista ) ed Angela Finocchiaro, una sua vecchia gloria, protagonista del già citato Rataplan nel quale interpretava la bella parte della ragazza degli stracci; mai scelta fu più azzeccata per raccontare le avventure di una veterinaria ansiosa, Anna, alla quale muore il padre da tempo malato ed assistito da una badante ingombrante seppur premurosa, Aysè, una donna di origine turca che Anna stessa non vede l’ora di “ rimpatriare “.
E così’ il ritorno al cinema di Nichetti appare simile a quando girò la sua opera prima perché certamente avrà nuovo ha avvertito le stesse emozioni e le stesse ansie del suo esordio dal quale i vent’anni trascorsi tra pandemia, guerre, cambiamenti climatici dalle catastrofiche conseguenze, sembrano non aver cambiato nulla: la storia di Anna e Aysè, le protagoniste di AmicheMai, avrebbe potuto essere girata anche cinquant’anni fa, perché è costruita su situazioni e sentimenti classici, sempre attuali e riconoscibili, mai banali.
Al di la della storia, che comunque dà origine un esame introspettivo delle due bravissime protagoniste, molto affascinante è l’immagine dell’ambiente nel quale è stata girata la pellicola, che va dal Friuli alla Turchia, in un affascinante viaggio attraverso i Balcani le cui peripezie trasformeranno i caratteri e gli atteggiamenti delle due “ rivali “ costrette a portarsi dietro il letto che il padre di Anna aveva lasciato in eredità ad Aysè.
Accattivante il soggetto di Angela Finocchiaro e Cristiana Mainardi, con la sceneggiatura di Nichetti e di Francesca Fezzi; i bellissimi costumi sono di Lavinia Bonsignore che ha saputo agevolmente adattarli alle protagoniste; molto adatte le musiche di Carlo Siliotto; stupenda la regia del ben ritrovato Maurizio Nichetti.
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