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“The Circle”, il social oltre ogni limite. Recensione

“The Circle”, il social oltre ogni limite. Recensione

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The Circle

“THE CIRCLE”, IL SOCIAL OLTRE L’ULTIMO LIMITE. Recensione di Eugenio Bonardi.

Il cinema ci aveva già raccontato l’avvento di Facebook in “The Social network” nel 2010. Ora “The Circle”, diretto da James Ponsoldt, pone una domanda a cui tutti abbiamo il dovere di rispondere: dove è il limite della nostra privacy? Forse sarà solo la fantasia di un racconto, ma i tempi sembrano essere tornati alla profezia di 1984 di George Orwell che con il suo Grande Fratello aveva previsto tutto.
Non c’è tanto da dire sulla trama di “The Circle” se non l’avvento di un sistema informatico che consente a chiunque di essere controllati 24 ore su 24 e poter sapere qualsiasi cosa.
Il fenomeno è ai suoi inizi e il nuovo social è in cerca di collaboratori che possano contribuire a rafforzarlo. Quando una giovane ragazza, Mae, interpretata da una più che determinata Emma Watson, è assunta, il suo capo Eamon Bailey (un eccezionale Tom Hanks) decide di metterne a frutto le sue ingenuità. Grazie a una telecamera per tutto il giorno, Mae diverrà una diva, seguita da tutti anche nei momenti di maggiore riservatezza, ma perderà di vista se stessa, senza più alcun segreto per gli altri. Se nella prima parte, il film racconta una storia fatta di ambizione e di sogni, nella seconda, subentra la tensione psicologica di una ragazza che inizia lentamente a comprendere.
Non sarà stato certo facile, presentare la trasposizione di un importante romanzo come Il Cerchio di Dave Eggers, così pieno di riflessioni e di originalità. La sua trasposizione era stata definita una sfida per chiunque e la prova di James Ponsoldt, sembra avere risposto ad ogni aspettativa. Se The circle è un ottimo prodotto lo deve al lavoro del regista e alle prove di grandi attori come Karen Gillan, John Boyega, Tom Hanks e soprattutto Emma Watson, figura attorno a cui ruota tutta la storia e che sostiene con maestria il peso di un ruolo difficilissimo. Alcune immagini, come la cattura di un criminale, offrono ulteriori spunti di riflessione sul ruolo dell’essere umano nella società, il che è un bene per un film. Non sembra però realistico, che un social network sconosciuto, che mette a rischio la privacy di tutti, sia accolto così festosamente. Guardando inoltre ciò che fa Mae ogni giorno, di fronte alla routine quotidiana diventa prevedibile per lo spettatore l’arrivo di un evento eclatante che ne sconvolga l‘apparente monotonia. E forse non era neanche così necessario.
A parte ciò, comunque, The circle è sicuramente un film di tutto rispetto, con un grande cast, una buona storia e una tematica interessante, su cui vale la pena riflettere. L’unico rammarico è che arrivi nelle sale nella bella stagione quando si sa che il cinema tende a svuotarsi.

Eugenio Bonardi